Ghedi, la famiglia Labonia dal Papa

Ghedi, la famiglia Labonia dal Papa
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Una data, quella del 27 aprile, che rimarrà scritta nel cuore della famiglia Labonia. Un’esperienza unica, un incontro spettacolare in piazza San Pietro. Anche Papa Francesco non ha saputo resistere alla simpatia di Christian. Quando i tuoi occhi hanno fortuna di incontrare quelli misericordiosi di Papa Francesco non ci si può non sentire invasi dal calore umano, vero e autentico come l’amore cristiano. Così come quando, 7 anni fa, quelli di Patrizia Labonia e Massimo hanno incrociato lo sguardo desideroso di affetto e di attenzioni del piccolo Christian, di soli 4 mesi. Da lì, dopo l’affido, la desiderata adozione. Lo scorso mercoledì dopo la lettura del Vangelo in tutte le lingue e la benedizione il Papa ha salutato i fedeli. Una parola di conforto per tutti, una carezza o un bacio dato con sincero affetto. Tra gli spettatori sul suo passeggino, ce n’era uno in trepida attesa. Per chi come Patrizia e Massimo, aveva il «pass» l’occasione per parlargli da vicino. Il saluto a Massimo, a Patrizia, ma gli occhi erano tutti per lui. Un bellissimo bambino di 7 anni, occhi vispissimi, tondi e scuri come la pelle, morbida e profumata come quella di un neonato, conosciuto per la sua genuina e contagiosa simpatia.

Un determinato karateca a cui piace anche cucinare, ma soprattutto mangiare. Un fardello addosso come la sindrome di down, che però non gli impedisce una vita allegra e integrata. «Riuscire ad incontrare Papa Francesco è stata un’emozione unica e autentica – ha commentato Patrizia - emozionante davvero non so cosa ho detto e se ho detto tutto quello che volevo dirgli». E’ riuscita però a chiedere al sommo pontefice la benedizione per tutti i bambini speciali e super speciali, e per tutti i bambini delle 57 famiglie della onlus monteclarense «Un sorriso di speranza» presieduta da Nina Arioli. «Christian era nascosto dalle spalle di Massimo – ha raccontato la mamma ancora emozionata - ma appena il Papa lo ha visto ha fatto un grande sorriso e la sua voglia di abbracciarlo si percepiva! Questo è quello che si prova nell' incontrare Christian: ti vien voglia di strapazzarlo di baci. Una benedizione privilegiata» per la quale i genitori ringraziano Dio.

Per far sì che il Papa non si dimenticasse di loro Christian gli ha consegnato il biglietto con i contatti dell’associazione. Una ricchezza, la disabilità, che aumenta nell’incontro con gli altri e si impreziosisce grazie ai gruppi di ascolto e di aiuto come la onlus di cui fa parte Patrizia. Il monito è sempre quello di arricchirsi delle proprie reciproche differenze. Una malattia, la sindrome di down, che li porta annualmente nell’area di ricerca dell’ospedale «Bambin Gesù» di Roma. Il day-hospital da quest’anno verrà però ricordato per un avvenimento ben più piacevole e di speranza. E già in programma la data per il 2017.

Melania Isola 


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