cordoglio

Ghedi dice addio a Rita: la «mamma dei diritti» colonna portante Lgbtqia+

Nata a Termoli, insegnante di filosofia, con specializzazione in filosofia delle Scienze, era mamma di cinque maschi

Ghedi dice addio a Rita: la «mamma dei diritti» colonna portante Lgbtqia+
Pubblicato:

di Alessia Gessa

Ghedi dice addio a Rita: la "mamma dei diritti" colonna portante Lgbtqia+.

Ghedi dice addio a Rita

Un’anima luminosa e speciale si è spenta, ma dietro di se non lascia oscurità, bensì una scia accesa, fatta di tutte le persone che nella sua vita ha amato, difeso, supportato, aiutato, cresciuto. Nella mattinata di venerdì 4 agosto 2023 si è spenta la corazza terrena di Rita De Santis, all'età di 85 anni, dopo una breve malattia scoperta poche settimane prima.

«Mamma dei diritti», punto di riferimento all’interno della comunità LGBTQIA+ in Italia, ricopriva il ruolo di presidente onoraria di Agedo, l’associazione dei genitori di omosessuali fondata da Paola Dell’Orto, di cui è stata preziosa guida dal 2007 al 2013.

Il funerale a Ghedi, nella mattinata di lunedì 7 agosto 2023 è stato un momento altissimo di commozione e vicinanza di tutta la comunità. Non fiori o bandiere ma arcobaleni, come quelli che era solita indossare per ricordare al mondo tutte le meravigliose sfumature della vita.

«E’ stata fino all’ultimo una combattente indomita, curiosa, appassionata con moltissimi interessi sociali e culturali e che molti di noi ricordano per l’empatia e l’esempio mai venuti meno – è il messaggio di Fiorenzo Gimelli, attuale presidente di Agedo – Che la terra le sia lieve nella certezza che il suo percorso ha lasciato il segno in molti e che proseguiremo le battaglie comuni con la stessa convinzione».

Madre di cinque figli, era originaria di Termoli

Nata a Termoli, insegnante di filosofia, con specializzazione in filosofia delle Scienze, era mamma di cinque maschi. La battaglia per i diritti della comunità LGBTQIA+ iniziò in seguito alla lettera del figlio Francesco, ritrovata sul tavolo di casa. Il figlio le aveva confessato di essere innamorato, ma di un uomo, di avere il profondo timore di potere per questo perdere il legame con i fratelli e di non essere accettato. Da quel momento Rita ha imbracciato la bandiera arcobaleno in lungo e in largo, non solo per suo figlio, ma per tutti i figli, in tutto il mondo, lungo la strada dell’attivismo.

«Io mi sento la mamma e l’insegnante di tutte le persone Lgbt che ci sono in Italia. – aveva dichiarato – Mi assumo una responsabilità davanti a loro e chiedo anche al resto ella società di farlo: non si può relegare in un lager 6 milioni di persone. Perchè è così che vivono gay, lesbiche ed eterosessuali in Italia».

Nel 1996 una parola arriva a rischiarare il buio e complesso universo di credenze che orbitava attorno all’omosessualità. Rita pubblica «Il Nuoro», un testo che aveva scritto tempo prima, quando il figlio Francesco aveva portato in famiglia l’ex compagno, Robert, che Rita ha presentato a tutti come suo nuoro.

«C’è una grave discriminazione eppure la diversità è una ricchezza. Tant’è che io ho inventato il neologismo “il nuoro” per presentare il compagno di mio figlio. Perché sono contenta di essere la madre di un omosessuale».

Anni dopo, alla sua morte Robert espresse tra le ultime volontà proprio la pubblicazione del testo, probabilmente già comprendendo la sua portata straordinaria di innovazione sociale e di pensiero.

Durante la sua presidenza in Agedo, ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Gianfranco Fini. A livello internazionale, ha instaurato rapporti con alcuni testimoni delle persecuzioni verso le persone omosessuali in Uganda e con Ivan Zamudio in Cile, in memoria del figlio Daniel, tragica vittima di un omicidio. Ha partecipato, tra l’altro, alle puntate della fiction televisiva «La grande famiglia» della Rai e al documentario «Due volte genitori» prodotto da Agedo nel 2008 con la regia di Claudio Cippelletti.

Seguici sui nostri canali