Chiari

Gattina precipita in un pozzo di 25 metri: la "Gina" è stata recuperata dai pompieri

I Vigili del fuoco volontari di Chiari hanno cercato di tirarla fuori, ma è stato necessario chiamare una squadra speciale.

Gattina precipita in un pozzo di 25 metri: la "Gina" è stata recuperata dai pompieri
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di Vitaliano Grassi 

Gattina precipita in un pozzo di 25 metri

Era precipitata in un pozzo profondo 25 metri, ma per fortuna è stata recuperata da una squadra speciale di Vigili del fuoco.
E’ una storia a lieto fine quella di «Gina», la gattina che tra venerdì e sabato (nel pieno del Palio delle Quadre e proprio a due passi da una di esse) è stata protagonista in via Zeveto.

L’allarme

L’allarme è partito nel pomeriggio di venerdì: erano circa le 15 quando i Vigili del fuoco volontari di Chiari si sono precipitati in via Zeveto, 15/A. I pompieri si sono subito messi all’opera per cercare di riportare alla luce «Gina», la gattina che ha poco meno di un anno. Numerosi, infatti, sono stati i tentativi di calare una gabbietta con l’obiettivo di farla entrare, ma senza alcun risultato. Fin da subito, il recupero si è presentato più complicato del previsto.
Dopo le opportune verifiche, la squadra dei Vigili del fuoco è rientrata al Comando per ritentare l'operazione durante la serata, intorno alle 21. La loro presenza, a quell'ora, ha destato parecchio scalpore e curiosità fra i passanti in movimento per le Quadre e che, nel vedere i mezzi di soccorso, si chiedevano cosa fosse successo. Addirittura c’è chi ha ipotizzato che a necessitare aiuto per uscire dal pozzo fosse una persona, ma prontamente è stato spiegato che si trattava di un gatto in difficoltà: in molti hanno dunque tirato un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo incoraggiato i pompieri a salvare il felino.

Il salvataggio

Purtroppo, però, anche il secondo intervento è stato vano e, al mattino successivo, è stato deciso di allertare la squadra speciale di Brescia, attrezzata e specializzata in recuperi di questo genere.
Bisognava però far presto, la micetta da qualche ora non dava segnali di vita. Così, le è stato calato del cibo, insieme a dell’acqua e una piccola luce. Pochissime erano le speranze che fosse ancora viva: sopravvivere dopo un volo di 25 metri era già stato un miracolo, ma rimanerci in vita per 3 giorni, da quando era scomparsa da casa, pareva ancora più difficile.

«Non sapevamo dove fosse finita, mai avremmo immaginato che fosse in quel dannato pozzo - ha sostenuto la giovane Alice - Quando ho sentito i suoi disperati miagolii mi sono subito allertata perché ho capito la gravità della cosa. Ho sperato che ce la facesse a restare in vita».
Una risposta ai suoi dubbi, però, l’avrebbe potuta dare solo il soccorritore già pronto per la discesa (dopo una meticolosa preparazione di tutta l’attrezzatura e della messa in sicurezza dello stesso) e, soprattutto, dopo aver raggiunto il fondo.

Seguito passo passo dai colleghi via radio, dopo alcuni minuti, ha raggiunto il fondo, ma senza trovare il gatto.
«Gina», infatti, sentendo il trambusto si era rintanata in un piccolo anfratto, e per la scarsità di luce a quella profondità, data anche l’impossibilità di movimenti per la strettoia del pozzo, anche se dotato di luce, inizialmente, il pompiere non era riuscito a vederla. Tranquillizzata e recuperata, la micetta è stata deposta nella gabbietta, issata e portata alla luce dal suo salvatore. Una volta arrivata è stata accolta dai fragorosi applausi di molte persone che ne avevano seguito le operazioni di recupero.

Le condizioni

E' apparsa impaurita, disorientata, molto agitata. Il suo stato di salute però, era buono: solo un po’ di febbre causata dallo stress dovuto alla permanenza nel pozzo. Questa la diagnosi del veterinario dove i proprietari hanno subito portato la gatta.
Dopo un volo del genere, anche i Vigili del fuoco si sono meravigliati che non si fosse fatta male: la sua sopravvivenza, infatti, non era né immaginabile, né credibile.

La conclusione e i ringraziamenti

Numerose sono state le interrogazioni per sapere come abbia fatto «Gina», la piccola micetta a finire giù nel pozzo: lei si è intrufolata tra le sbarre di una grata di protezione sufficiente per le persone, ma non per gli animali. A conclusione della vicenda, Alice, felice di avere ancora con se la sua «Gina», ha ringraziato tutti di vero cuore, dai vigli del Fuoco di Chiari per la loro continua assistenza, alla squadra speciale di Brescia che ha completato la missione. Non è mancato nemmeno un ringraziamento alle due operatrici dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) presenti durante le operazioni.

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