Gad Lerner apre il Grimm: un viaggio tra spiritualità, conflitti e identità
Al Gardaforum di Montichiari il giornalista milanese Gad Lerner inaugura il ciclo “Come le rondini”

Al Gardaforum di Montichiari, Gad Lerner ha dato il via al ciclo di incontri del Grimm dal titolo «Come le rondini. Le migrazioni dell’anima», promosso dall’associazione fondata da don Serafino Ronchi. Presentato dal presidente Agostino Terzi, Lerner ha aperto con riflessioni sull’elezione del nuovo Pontefice Leone XIV, per poi spaziare sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Il giornalista ha ribadito la sua identità di «vecchio laico» attento però alle religioni, denunciando i pericoli del sovranismo e del nazionalismo, e sottolineando il valore simbolico della terra nella fede: dalla Terra Santa alla Terra Promessa.

Gaza, la Shoah e la parola “genocidio
Uno dei passaggi più toccanti è stato dedicato alla crisi a Gaza. Lerner ha evitato l’uso del termine “genocidio” per rispetto della propria memoria familiare segnata dalla Shoah: «La mia famiglia è stata sterminata in Galizia. Questa parola è per me sale sulle ferite». Ha comunque dichiarato di voler rispettare il giudizio della Corte Penale Internazionale. Ha denunciato gli estremismi che si alimentano reciprocamente, da Hamas alle destre religiose israeliane, auspicando una riflessione più profonda e meno polarizzata.
Due popoli, due Stati: una posizione scomoda
Tra i firmatari di un appello contro la pulizia etnica in Palestina, insieme a oltre 200 ebrei italiani tra cui Roberto Saviano e Anna Foa, Lerner ha subito attacchi e accuse di essere “prono” ai terroristi. Nonostante le critiche, ha ribadito la sua posizione a favore della soluzione “due popoli due Stati”, rifiutando però la narrazione dell’“ebreo buono”. Ha concluso con un pensiero sulle “radici”, un concetto che dice di rigettare: «Non saremo giudicati per le radici, ma per i frutti che daremo alla terra». Numeroso il pubblico e partecipato il dibattito finale con domande di Ida Tonti, Salvatore Vitale e Renato Baratti.