Furto di vestiti donati, i ladri finiscono sul web ma rischia grosso chi ha postato
Il video del furto nei cassonetti Humana finisce su Facebook ma a rischiare di più è chi ha filmato.
Rubano ai più poveri infilandosi al calar delle tenebre nei cassonetti dell'Humana, quelli per la raccolta degli abiti dismessi posti all'interno del piazzale del supermercato Coop di Montichiari ma vengono denunciati e sbattuti sui social.
È accaduto a tre persone, apparentemente due uomini e una donna, che con un gioco di squadra sono riusciti ad infilarsi nei contenitori fino all'addome e a prelevare alcuni indumenti che vi erano conservati.
Ripresi da un cittadina sono stati sbattuti sui social
Accortasi di quanto stava accadendo, una cittadina ha ripreso la scena e ha postato il tutto su facebook, segnalando solo in seguito l'accaduto alle Forze dell'Ordine.
Nel video è chiaramente visibile la targa dell'auto quasi sicuramente di origine straniera.
A rischiare di più è chi ha sporto denuncia
Incredibilmente a rischiare di più in tutta l'incredibile vicenda è chi ha postato il video su facebook.
«A me non è giunta nessuna segnalazione» ha dichiarato il Maresciallo dei Carabinieri Roberto Bonfiglio «Difficile concretizzare la consistenza del reato visto che si tratta in realtà di abiti donati e solo Humana potrebbe eventualmente sporgere denucia. A correre maggior rischio è chi ha ripreso il video e lo ha postato senza prima avvertirci sia perchè potrebbe essere individuabile dai soggetti in questione sia perchè pubblica un dato sensibile. I cittadini devono avvertire le Forze dell'Ordine non postare su facebook».
Anche il Comandante della Polizia Locale Cristian Leali si è espresso sull'accaduto: «Noi non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione ma il numero di targa di un autoveicolo è un dato personale e, in quanto tale, non può essere pubblicato o altrimenti diffuso da privati senza il consenso espresso del titolare, anche nel caso in cui il fine sia quello di denunciare un fatto illecito».
Il diritto di manifestare pubblicamente la propria riprovazione per i comportamenti altrui non conformi alla legge e alle norme della civile convivenza non legittima, infatti, la “pubblica accusa” , cioè la denigrazione pubblica rivolta a persone identificate o identificabili quali autori delle infrazioni.
L’accertamento di tali condotte infatti, spetta esclusivamente alle autorità competenti.