Furti in appartamento: sgominata la famiglia di ladri residente in Franciacorta

Ad agire erano il padre e i suoi tre figli: due maschi e una femmina.

Furti in appartamento: sgominata la famiglia di ladri residente in Franciacorta
Pubblicato:
Aggiornato:

Furti in appartamento: sgominata la famiglia di ladri residente in Franciacorta. Ad agire erano il padre e i suoi tre figli: due maschi e una femmina.

Furto in appartamento, beccata la famiglia di ladri

Il capo della banda criminale è risultato essere un noto pregiudicato 47enne residente a Paderno Franciacorta (Bs); i complici erano invece i suoi figli, due maschi rispettivamente di 28 e 20 anni, oltre a una ragazza 23enne. Le indagini sono state avviate dai Carabinieri di Breno dopo un grave episodio, verificatosi a Esine (Bs) nella mattina del 12 luglio 2019.
La proprietaria della casa nella quale i ladri avevano fatto irruzione era appena uscita dall’abitazione e all’interno, al piano superiore, era rimasto il figlio minorenne che stava dormendo. Il suo sonno era stato però interrotto dai rumori provenienti dall’esterno, provocati dai componenti della banda che stavano forzando il portone d’ingresso.
Avendo compreso che c’era qualcosa di strano e, intimorito dall’imminente accesso degli sconosciuti in casa, il minore ha subito contattato al telefono la mamma e si è chiuso in una stanza. Solo dopo alcuni minuti e quando i ladri erano già scappati è stato contattato il 112. La donna è ritornata di corsa verso la sua abitazione di Plemo e davanti all’ingresso ha incrociato uno dei ladri che stava rovistando all’interno dei mobili della cucina. Lo sconosciuto, per garantirsi la fuga, si è avventato contro di lei e l’ha spinta violentemente contro un mobile, scappando di corsa verso il complice che lo stava aspettando in auto. La donna ha riportato delle lesioni a un braccio.

Le indagini e gli altri colpi

Da questa rapina è stato dato il via ad un’intensa attività investigativa, svolta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Breno. E’ stata svolta un’indagine vecchio stile, fatta di visione di immagini, analisi tabulati e servizi di osservazione e pedinamento nei confronti dei pregiudicati che facevano parte del gruppo criminale. Dal 12 luglio al giorno di Ferragosto i quattro sinti si sono resi autori di altri furti nel territorio della valle. Già qualche giorno prima, precisamente il 9 luglio, avevano tagliato con un flessibile una cassaforte a Esine. Altro furto nello stesso centro il giorno 13. Il 30 luglio e il 4 agosto hanno cambiato paese e hanno fatto razzia a Pisogne, mentre il giorno di Ferragosto hanno consumato due furti a Berzo Demo e un terzo colpo a Bormio. Al rientro dalla provincia di Sondrio sono stati intercettati e sottoposti a controllo da parte di una pattuglia del radiomobile della valle. In auto c’erano questa volta il padre e il figlio ventenne.

Le perquisizioni

All’interno del pannello dello sportello anteriore lato trasportato della loro autovettura, una Renault Kaleos, i Carabinieri hanno recuperato una quarantina di monili in oro, tra collane, bracciali, orecchini e anelli, per un valore superiore ai diecimila Euro, oltre a diversi attrezzi da scasso, nello specifico pinze e grossi cacciaviti. Nella stessa intercapedine della portiera sono stati trovati 500 Euro in contanti ed altre banconote straniere. Si trattava della refurtiva provento dei furti di Berzo Demo e Bormio. In quella occasione erano stati denunciati in stato di libertà per ricettazione. Gli obiettivi da colpire venivano scelti senza aver eseguito preventivi sopralluoghi.

Il modus operandi

I topi d’appartamento sceglievano aree residenziali, lontani dai centri e dalle principali vie di comunicazione, giravano adocchiando le abitazioni più appetibili e, dopo essersi accertati che all’interno non c’era nessuno, entravano in azione e portavano a segno il colpo in circa trenta minuti. Ricostruito il loro modus operandi - i quattro colpivano di regola durante le ore diurne, approfittando dell’assenza da casa dei dimoranti, per entrare all’interno forzavano con dei grossi cacciaviti i portoncini d’ingresso o le finestre, di massima nell’appartamento entrava solo un soggetto mentre un secondo complice faceva il palo all’esterno e un terzo attendeva in auto - i Carabinieri hanno compendiato gli esiti dei loro accertamenti all’Autorità Giudiziaria di Brescia.

L'arresto

Il gip, in considerazione dei loro numerosi precedenti penali, tutti relativi alla commissione di furti in abitazione, e considerati gli esiti dell’attività investigativa ha emesso nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nel provvedimento restrittivo il loro modus operandi è stato definito “collaudato e ripetuto nel tempo con inquietante frequenza”. La misura è stata eseguita nella mattinata del 17 ottobre 2019 dai Carabinieri di Breno. I quattro sono stati tratti in arresto e associati al carcere di Brescia. I reati contestati sono quelli di concorso in rapina, furti in abitazione, ricettazione, lesioni personali e porto di oggetti e strumenti atto allo scasso.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali