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Il caso
Funerale con la processione a piedi? Non a Mairano
Nel piccolo paese bassaiolo niente processione, ma trasferimento in auto. Restano ancora attive le restrizioni messe in atto durante il Covid
Alcuni fedeli, delusi, scrivono al Vescovo Tremolada
Funerale con la processione a piedi? Non a Mairano
Da dopo il Covid molte cose sono cambiate nelle nostre vite, tra queste anche alcuni aspetti delle celebrazioni religiose.
In particolar modo i funerali. Proprio nell’atto dell’ultimo saluto, nel rito cattolico, al termine della messa il feretro uscito dalla chiesa, in caso non proceda per la cremazione al tempio crematorio, viene accompagnato da un corteo verso il cimitero.
Nelle nostre piccole comunità, in caso il luogo di sepoltura non sia troppo distante, il corteo seguiva il carro funebre a piedi.
L’utilizzo del passato è quasi doveroso, poiché questo è accaduto sino a prima dell’era "Covid-19" quando sono entrate in vigore, per quel dato periodo di tempo pandemico, diverse restrizioni per la tutela della salute pubblica, al fine di contenere e di contrastare i rischi sanitari.
Tra queste restrizioni c’era il divieto di assembramento, che ha portato a trasformare la processione, costituita dalle persone che seguivano a piedi il feretro dal luogo di culto a quello di sepoltura, nel seguire o quantomeno dirigersi al campo santo in auto o con mezzi di locomozione propri.
Una tradizione antichissima
Quella del corteo funebre è una tradizione antichissima, di cui si ha traccia già dagli antichi Greci, i quali erano soliti seguire in processione il carro su cui era trasportato il feretro, fino alla necropoli. Anche i Romani facevano una processione in occasione dei funerali. Con l’avvento del cristianesimo, è sopravvissuta nel tempo.
Il corteo funebre era infatti un caposaldo della civiltà contadina del secolo scorso, con usanze specifiche a seconda del territorio.
Questo caposaldo ha vissuto un primo contraccolpo proprio a causa delle restrizioni sanitarie accennate precedentemente e una volta decadute poiché la situazione di emergenza è rientrata, c’è stato chi le ha reintrodotte come avveniva precedentemente (processione a piedi sino al cimitero) e chi invece ha preferito mantenere le disposizioni vigenti dal 2020. Il presbitero che presiede quella data parrocchia o quella data Unità Pastorale, talvolta può esprimere la volontà per una o per l’altra modalità.
Cosa «succede» a Mairano
A Mairano e Pievedizio il parroco giunto nella comunità locale proprio nel 2020, al termine della pandemia, ha preferito far proseguire il corteo a bordo dei mezzi e non in processione. Questa scelta è stata vissuta con dolore da alcuni fedeli che hanno voluto esprimere il proprio disaccordo e il proprio dispiacere chiedendo “chiarimenti” al Vescovo Pierantonio Tremolada con una lettera. In copia conoscenza di tale missiva anche il Comune di Mairano, la parrocchia del capoluogo “Sant’Andrea Apostolo” e quella della frazione Pievedizio “Sant’Antonio Abate”.
In essa si legge:
"Con la presente vi chiedo, insieme alla maggior parte dei compaesani, la motivazione per la quale i nostri cari defunti, nella nostra piccola comunità di Mairano e Pievedizio vengono ancora accompagnati nel loro ultimo viaggio, come se ci fossero ancora le restrizioni Covid19 - e prosegue - Chi ha provato come tanti di noi, la straziante separazione in quell'epoca buia, non può dimenticare, e ne soffre ancora, di cosa significhi partecipare ai funerali odierni e vedere ancora i nostri cari defunti portati via in maniera frettolosa e confusionaria. Via Roma a Mairano è percorsa comunque dalle tante persone che si affrettano a raggiungere il cimitero; inoltre c’è chi aspetta sul sagrato della chiesa in attesa che arrivino le macchine dei parenti (mezzi propri) per salirvi a bordo ed essere poi trasportati al cimitero. C’è anche chi cerca un passaggio, il traffico diviene intasato e in aggiunta il carro funebre parte senza aspettare i famigliari".
Dopo il preambolo alcuni fedeli hanno espresso la volontà di tornare alla processione a piedi.
"Vorremmo non vedere più queste cerimonie funebri come fedeli. Vorremmo altresì, come famigliari del caro defunto, poter scegliere nel nostro composto e doloroso silenzio la mesta cerimonia con il corteo funebre, soprattutto nel rispetto delle ultime volontà del medesimo: in maniera dignitosa - volgendo alla conclusione hanno chiesto - Chiediamo pertanto, alle spettabili autorità locali del Comune di Mairano, alle parrocchie di Sant’Andrea Apostolo e di Sant’Antonio Abate, e per conoscenza alla Diocesi di Brescia, di ripristinare là dove viene richiesto dalla famiglia il corteo funebre".
Chi autorizza il corteo e quali autorizzazioni servono
Per svolgere tale corteo funebre a piedi vi è un’apposita procedura di autorizzazione. Le agenzie funebri affermano al riguardo che ricevuta la richiesta dalla famiglia devono renderla nota all’Amministrazione comunale interessata e ottenere l’autorizzazione dal Comune stesso, ente al quale spetta la messa in sicurezza del percorso su cui si svolgerà la processione, attraverso l’ausilio degli agenti di Polizia Locale o di personale di particolari associazioni formato a tale servizio, a garanzia dell’incolumità dei partecipanti al corteo stesso. Quanto all’autista del carro funebre l’assoluto rispetto del percorso prestabilito, affinché non venga intralciato il traffico.
Le onoranze funebri hanno anche osservato che è altresì buona “abitudine” rendere nota la richiesta della famiglia anche al presbitero rispetto la modalità di svolgimento di tale corteo dalla chiesa al cimitero, in macchina o a piedi. Talvolta è proprio a discrezione di quest’ultimo che si definisce come procedere in accordo tra le parti.
Rispetto la questione locale abbiamo contattato don Gianpietro Forbice, parroco di Mairano, Pievedizio e dell’Unione Parrocchiale con Brandico e Longhena, il quale ha fatto sapere che a tale richiesta, risponderà informando i propri parrocchiani sul prossimo numero del bollettino parrocchiale.