mancato adeguamento alle prescrizioni di arpa e broletto

Fonderia Montini: la Provincia ferma la produzione e ritira l'Aia

L'azienda aveva tempo fino alla fine di dicembre per mettersi in regola, ma secondo i controlli delle autorità la fonderia non ha rispettato le prescrizioni ambientali

Fonderia Montini: la Provincia ferma la produzione e ritira l'Aia
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Fonderia Montini: la Provincia ferma la produzione dell'azienda, risultata inadempiente. Sospese le attività fino a nuovo ordine.

Fonderia Montini: la Provincia ferma la produzione e ritira l'Aia

Giro di vite per la Fonderia Montini di Travagliato, che si è vista costretta nelle scorse ore a sospendere la produzione. La Provincia di Brescia ha infatti ritirato l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte dalle autorità competenti.

Parte degli interventi legati alle emissioni non sono stati eseguiti

La fonderia travagliatese era tenuta ad adempiere alle disposizioni emanate da Arpa e Provincia entro dicembre: dalle verifiche è risultato che alcune delle migliorie non erano state apportate. Parte degli interventi legati alle emissioni in atmosfera non sono infatti stati eseguiti e la fonderia ha dovuto chiudere i cancelli.

"Durante il corso del 2019 sono stati fatti incontri con chi di competenza e la nostra Amministrazione aveva preteso la clausola per sospendere l'Aia e l'attività produttiva, se l'azienda non avesse messo a punto la situazione - ha spiegato il sindaco Renato Pasinetti - Se i controlli, avvenuti proprio due mesi fa, hanno riscontrato un'inadempienza, è giusto che la Montini rimanga chiusa".

Esultano gli ambientalisti

Esultano i comitati ambientali che in questi anni si sono battuti contro fumi e odori molesti.

"Finalmente la Provincia si è resa conto che l'azienda non ha rispettato le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione integrata Ambientale concessa nei mesi scorsi, una scappatoia che ha consentito all’azienda di continuare a lavorare inquinando pesantemente l’ambiente e le tante abitazioni limitrofe - ha dichiarato Silvio Parzanini, presidente di Legambiente Franciacorta - Ora l’azienda dovrà finalmente chiudere; noi avevamo proposto la delocalizzazione che avrebbe consentito la salvaguardia dei posti di lavoro. L’azienda, spalleggiata dal Comune, ha preferito percorrere la strada di intervenire con opere di manutenzione sugli impianti che alla fine però si sono dimostrati assolutamente inefficaci".

Non è stato dello stesso parere il primo cittadino, che si è detto "infastidito dalle dichiarazioni di Legambiente, poiché non rispettano la realtà dei fatti".

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