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Federico Bicelli: tra medaglie e resilienza un esempio per tutti

Il campione di nuoto di Borgosatollo racconta il Mondiale di Singapore

Federico Bicelli: tra medaglie e resilienza un esempio per tutti

Federico Bicelli non è soltanto un campione di nuoto. È resilienza, forza d’animo e passione capace di andare oltre al semplice risultato sportivo. Dal Mondiale di Singapore, Federico torna con la soddisfazione e con la consapevolezza di aver dato il massimo in ogni gara. «Mondiale complessivamente andato molto bene – racconta Federico –. Un 400 stile da manuale… direi un ottimo risultato. Dopodiché ho fatto un 100 dorso buono e un 100 stile altrettanto soddisfacente (è arrivato secondo in entrambe le gare, ndr). Sono arrivato anche quarto due volte (nei 200 misti ha collezionato il record italiano, ndr). Diciamo che è andata molto bene, sono molto soddisfatto».

Il valore dello sport oltre le medaglie

Parole che raccontano numeri e medaglie, ma anche la serenità di chi sa che il valore di una competizione non si misura solo in secondi o classifiche. Il Mondiale non è stato soltanto fatica e adrenalina. Federico sottolinea l’importanza dei legami e delle emozioni che nascono in una competizione: «Ho rivisto molte persone che avevo voglia di rivedere… è bello rivedersi un’altra volta all’anno». In ogni sorriso ritrovato, in ogni confronto leale con gli avversari, c’è la conferma che lo sport è anche comunità, amicizia e condivisione. A Borgosatollo, la sua città natale, l’orgoglio è percettibile. Francesca Orzan, assessore allo sport, non nasconde l’emozione: «Di Fede ho sempre ammirato la f

orza d’animo incrollabile, la costanza adamantina, la capacità di superarsi ogni volta con grazia e determinazione. Anche in quest’ultima impresa sportiva ha saputo regalarci non solo medaglie, ma soprattutto un messaggio potente: “se davvero vuoi, puoi”».

Federico, esempio per la comunità e per i giovani

Pur non essendo più residente a Borgosatollo da agosto – si è infatti trasferito a Roncadelle – il legame con la comunità resta saldo e indelebile: «Il legame affettivo che ci unisce non si misura con un indirizzo, ma con la stima e la riconoscenza che nutriamo nei suoi confronti», aggiunge l’assessore. Federico stesso riflette sulla sua esperienza: «Gli allenamenti non sono stati così intensi come alle Paralimpiadi di Parigi, quindi posso essere più che soddisfatto davvero di questo mondiale, in generale. Le gare sono andate bene, i risultati tutti vicini ai miei record…Davvero magnifico. Adesso siamo pronti per un po’ di pausa, per poi iniziare per l’Europeo che avremo l’anno prossimo». Ogni parola, ogni gesto, ogni gara di Federico diventa un messaggio potente: non è solo questione di vincere, ma di credere nei propri sogni e di affrontare ogni sfida con cuore, mente e costanza.