Feci e materiale organico nei terreni: adesso basta!

Un fosso destinato alla confluenza di acqua piovana che si trasforma nel ricettacolo di «fogne nere, bianche e altro di più» in terreni destinati all’agricoltura in località Taglie, a Carpenedolo.
L’ennesimo caso seguito da odore sgradevole e acre che si diffonde alle abitazioni vicine. Questo è quello che Giovanna De Cesari e suo padre stanno denunciando ormai da anni e adesso dicono basta.
Tre anni fa dopo una causa legale in seguito a sversamenti ripetuti in una casa adibita a magazzino hanno pensato loro stessi alla costruzione delle tubature, per un totale di 30mila euro in parte sostenuti da un consorzio locale, affinché gli scarichi maleodoranti non andasse a confluire con l’acqua piovana. Ma a poco è servito. Schiuma e cattivi odori si sono ripetuti a cadenza mensile.
Immediata la segnalazione, a Comune, sindaco, ufficio Ecologia, vigili, ma anche Arpa e Asl che, queste ultime, sono uscite per sopralluoghi, seguite da «Gardauno» che ha ripromesso controlli a tappeto.
Da questi sono emerse anomalie anche nelle acqua della Fossa Magna, il canale più importante del paese e che potrebbe estendere l’inquinamento all’intero corso, se non oltre.