FARE SPORT: salva la vita anche farlo poche volte e leggero

FARE SPORT: salva la vita anche farlo poche volte e leggero
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Sportivi della domenica. E in questa definizione, riferita agli attivi solo del fine settimana, non passa inosservata una nota di scetticismo, almeno in relazione ai benefici che l’esercizio fisico può svolgere sulla salute in un tempo così limitato. A risolvere ogni dubbio ci ha pensato uno studio, pubblicato su Jama Internal Medicinedella Loughborough University e dell’University College di Londra, in Inghilterra, dell’americana Harvard University e della University of Sydney in Australia, secondo cui concentrare lo sport in poche sessioni intense in due giorni a settimana, ovvero nel week-end, apporterebbe comunque dei vantaggi sul rischio di mortalità cardiovascolare, per tumore o per altra causa.

Lo studio

63mila adulti inglesi e scozzesi con più di 40 anni: è il campione di sportivi di cui un ampio studio internazionale, nel periodo tra il 1994 e il 2012, ha monitorato l’intensità e la frequenza con cui praticavano esercizio fisico. Obiettivo della ricerca era arrivare a capire come, in quale misura e fino a quale quantità l’attività sportiva è in grado di influenzare positivamente lo stato di benessere e di salute dell’organismo. Così il pool dei ricercatori, dopo aver interrogato con appositi questionari i volontari, li ha suddivisi in quattro grandi gruppi: i sedentari o gli inattivi, quelli cioè che di attività fisica neanche a parlarne; i poco attivi, ovvero attività fisica sì ma se non la faccio è meglio, o praticata comunque al di sotto della soglia salutare dei 75 minuti settimanali di attività aerobica vigorosa o 150 minuti di lieve intensità raccomandati dall’Oms; i guerrieri del weekend che raggiungevano i livelli consigliati di esercizio fisico concentrando la loro attività tra sabato e domenica; gli sportivi indefessi, quelli per cui il movimento e l’esercizio fisico sono una sana abitudine da praticare almeno o più di 3 volte a settimana.

I risultati salutari dello studio

Ebbene, dalla ricerca è emersa una piacevole novità. Almeno per i più pigri o per quelli che trovano il tempo di andare in palestra o di correre all’aria aperta solo nel tempo libero del fine settimana. Infatti, anche poche sedute ma intense sarebbero in grado di apportare benefici sul rischio e la mortalità. Ovvero, con solo un lieve vantaggio per coloro che lo sport lo praticano sempre e con regolarità. Pare infatti che gli sportivi indefessi abbasserebbero il rischio di morte prematura per malattie cardiache del 41 percento, del 21 percento per tumore e per altra causa del 35 percento contro un rischio di moralità prematura generale, per i guerrieri del weekend, ridotto del 30 percento, del 40 percento per malattie cardiovascolari del 18 percento per tumore. Anche una tantum è meglio di niente: infatti i ricercatori stimerebbero per chi si allena poco o pochissimo, non secondo i parametri di movimento suggeriti dall’Oms, una diminuzione del rischio di mortalità cardiovascolare del 37 percento e di tumore del 14 percento. In buona sostanza, muovere le gambe fa sempre bene, a qualsiasi livello, sebbene sia meglio abundare quam deficere.

Abitudini sane

La speranza dei ricercatori è che i risultati dello studio invitino anche i pantofolai ad avvicinarsi moderatamente allo sport, almeno nel fine settimana, come attività preventiva e benefica per lo stato di salute generale, sebbene ricordino anche che essa deve essere associata a uno stile di vita sano: niente fattori di rischio, quali alcool e fumo e comunque consumati in misura molto limitata, e buona tavola, secondo i principi della dieta mediterranea, tanta frutta e verdure epoca carne o grassi animali.


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