Evasione fiscale, abusi edilizi, lavoro in nero in tre aziende "fantasma" di Coccaglio
Le numerose violazioni sono emerse durante le ispezioni della Polizia Locale del Monte Orfano, che hanno verificato anche l'assenza della Scia (il certificato di inizio attività): nei guai anche una 40enne di Corte Franca,
Evasione fiscale, abusi edilizi e lavoro in nero, ma anche rifiuti abbandonati e impiegati costretti a operare in pessime condizioni igienico sanitarie. Solo alcune delle irregolarità riscontrare dagli agenti della Polizia Locale del Monte Orfano che, coordinati dal comandante Luca Leone, hanno effettuato alcune ispezioni presso tre attività ubicate nella zona industriale di Coccaglio denunciato 5 persone (di cui i 3 titolari) e comminando sanzioni per oltre 20mila euro. Operative in settori diversi, le realtà avevano però un elemento in comune:: nessuna aveva aveva presentato la Scia all'ufficio Commercio. E quindi, di fatto, sono abusive.
Lavoro in nero e bidoni di plastica come bagni
Il primo controllo riguarda un'attività di vendita e stoccaggio di merce usata dove la titolare, una 40enne italiana residente a Corte Franca, aveva alle sue dipendenze due persone straniere sprovviste di contratto di lavoro: inoltre un ragazzo di origine marocchina, che dormiva e viveva proprio all'interno della struttura, risultava inoltre essere sprovvisto di documenti di soggiorno e clandestino sul territorio italiano. Il magazzino, una struttura di circa 50 metri quadrati, era sprovvisto di autorizzazione edilizia e privo di bagni: i dipendenti infatti erano costretti a utilizzare un bidone di plastica per i loro bisogni, con evidente violazione delle norme igienico sanitarie e della dignità delle persone.
Sprovvista di registratore fiscale, l'attività verrà segnalata alla Guardia di Finanza, mentre la titolare, denuciata per aver impiegato lavoratori clandestini, dovrà pagare una sazione di 5.164 euro. Nei guai sono finiti anche il proprietario dei muri per l'abuso edilizio e il dipendente irregolare, entrambi deferiti all'autorità giudiziaria.
Vendeva elettrodomestici senza scontrini fiscali, denunciato
La seconda attività è negozio di vendita al dettaglio di elettrodomestici. Al piano interrato la superfice di vendita era stata ampliata di 150 metri, ma senza autorizzazioni , Inoltre nonostante l'ingente giro d'affari da decine di migliaia di euro il titolare, di origine marocchina, non emetteva scontrini fiscali ma solamente ricevute generiche per la garanzia dei prodotti. La ditta è stata segnalata per evasione fiscale e le sanzioni comminate ammontano a circa 10.000 euro.
Rifiuti e mezzi senza assicurazione
La terza ditta è il ramo di un'azienda con sede a Castelleone (Cr) e attiva sempre nella zona industriale nell'ambito degli autotrasporti. La Polizia Locale ha riscontrato la gestione di rifiuti non autorizzata, mentre un semirimorchio, con a bordo rifiuti provenienti da attività economica, è stato sequestrato perché sprovvisto di copertura assicurativa e depositato su suolo pubblico insieme ad altri scarti abbandonati. Oltre alla denuncia per violazione delle norme ambientali, a carico dei titolari è stata comminata una sanzione di 5.164 euro per omessa scia e una di 866,00 euro per la mancanza di assicurazione del veicolo.