Eugenio Poli: l’uomo che restaurò la statua di Cristo Redentore
La statua, di dimensioni gigantesche, fu realizzata su di calco in legno costruito da Stefano Salterio nel 1793, successivamente rivestita con lastre di rame e poi indorata con tredicimila foglie d’oro acquistate a Venezia. Nel corso dei secoli più volte la cupola e la stessa statua del Redentore subirono danni dovuti agli agenti atmosferici ma i restauri più impegnativi si affrontarono nel 1961, dopo che una tromba d’aria aveva procurato gravi deformazioni, staccando un intero spicchio di calotta in rame.
«Avevo 18 anni - racconta Eugenio Poli - da poco lavoravo per la ditta di mio padre, Giuseppe Poli. Costruivamo ringhiere e fu proprio dopo aver realizzato le cancellate per le Fontanelle che Monsignor Rossi decise che fossimo adatti a mettere mano anche al Redentore. Un nubifragio aveva infatti sollevato la copertura in rame della cupola e il piedistallo andava rinforzato con travertini in acciaio e nuove saldature. Salire là sopra per me fu un incubo: la scaletta era aperta, il ponteggio altissimo.
La notte non dormivo più per la paura del percorso che avrei dovuto nuovamente affrontare il giorno successivo. Intorno a me, che ero in fondo solo un ragazzino, si muoveva un mondo di uomini, di veri e propri artisti monteclarensi che, quasi con venerazione, facevano sì che tutto fosse ripristinato e tornasse agli antichi splendori.