Espulsi Confartigianato: "Ci diano le motivazioni"
Michele Pelizzari, Claudio Zani e Guido Ghidini: "Sembra che l'organizzazione, più che rappresentare gli artigiani, voglia fare gli interessi di qualcuno".

Erano stati espulsi dalle fila di Confartigianato a luglio, tre mesi dopo la rielezione per il terzo mandato di Eugenio Massetti. Un'azione che ha fatto pensare ad una sorta di "epurazione" dal momento che Michele Pelizzari, Claudio Zani e Fabrizio Mora erano stati fra i promotori della raccolta firme e della lista alternativa che ha provato a sfidare l'egemonia del presidente in occasione dell'ultima campagna. Quello che manca però sono le motivazioni.
Espulsi da Confartigianato
Avevano denunciato la mancanza di democrazia in Confartigianato e accusato di aver ridotto la base degli aventi diritto al voto, circoscrivendola ai più fedeli e di aver cominciato a raccogliere firme in suo favore prima di aver reso nota la sua candidatura, "non sentendoci più riconosciuti dall'organizzazione per come si era comportata e per come aveva gestito le cose". Per questo Pelizzari, Zani e Mora, con una raccomandata datata 17 luglio, erano stati "sbattuti fuori" dall'organizzazione bresciana.
Nessun faccia a faccia, nessuna telefonata, solo poche righe: "La presente a comunicarle che la Giunta ha deliberato la sua espulsione dell'organizzazione". Così recita la lettera, richiamando poi l'articolo 7 comma 4 dello Statuto: "L’espulsione viene deliberata qualora sia dimostrato che l’associato non si sia attenuto alle disposizioni del presente Statuto, del regolamento di attuazione, del codice etico e delle deliberazioni adottate dagli organi sociali, oppure abbia commesso atti recanti danno morale e/o economico anche solo potenziale alla Confartigianato e/o ad altre imprese associate alla stessa o quando siano violati qualunque dei doveri indicati all’articolo 6 dello Statuto". Ma quali sano, nel concreto, le "gravi inadempienze" dei tre espulsi, questo non s'ha da sapere. Almeno non ancora.
"Vogliano conoscere le motivazioni"
Non è una prassi comune, questa. Basti pensare che in trent'anni solo una persona era stata allontanata perché ricoprente una carica in un'associazione antagonista. Un episodio in cui l'incompatibilità, dunque, era stata comprovata. Al contrario di questo caso, a quanto sembra. "Ho mandato una Pec chiedendo una copia dei verbali della Giunta con indicate le motivazioni dell'espulsione, ma niente - ha spiegato Pelizzari, che per anni aveva seduto nella Giunta dell'organizzazione - Mi hanno detto che i documenti erano protetti da riservatezza, che non erano divulgabili e che per averli avrei dovuto fare ricorso al consiglio dei probiviri. Sono rimasto perplesso: perché intraprendere un'azione legale per sapere le motivazioni? Non volevamo sindacare sul fatto se fosse giusto o sbagliato, ma sapere almeno il perché siamo stati espulsi da un'organizzazione a cui abbiamo dedicato tanto tempo e energie".
Dove sta la democrazia?
A far sentire "puzza di bruciato" anche un'altra questione. Ad essere espulsi, infatti, sono stati solo tre dei cinque promotori della lista alternativa presentata alla elezioni. Estranei all'epurazione sono stati Guido Ghidini (consigliere comunale a Brescia) e Aurelio Salvoni. "Chissà perché loro non sono stati espulsi e noi, che non abbiamo alcun ruolo pubblico si" ha continuato Pelizzari, che si è visto rigettare anche il ricorso presentato al consiglio del probiviri in quanto presentato oltre il termine di 60 giorni stabilito.
A oggi, sul fronte Confartigianato, ancora tutto tace. Al contrario della voce di chi ancora chiede spiegazioni. "Dove sta la democrazia - hanno concluso Pelizzari e Zani, appoggiati da Ghidini - Sembra che l'organizzazione, più che rappresentare gli artigiani, voglia fare gli interessi di qualcuno punendo chi ha provato a opporsi alla rielezione del presidente Massetti: ma che senso ha accanirsi contro chi alla fine ha perso? Vogliamo far luce sulla situazione e sull'attuale gestione di Confartigianato, mettendo al corrente anche gli artigiani che dovrebbero essere rappresentati dall'organizzazione".