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Esche sospette al campo cinofilo: il parco di Lovernato riaperto dopo la bonifica

I bocconi erano stati trovati il 15 febbraio dai volontari della Protezione civile all'interno nell'area dedicata all'addestramento. Prima di sporgere denuncia si attendono i risultati delle analisi

Esche sospette al campo cinofilo: il parco di Lovernato riaperto dopo la bonifica
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di Emma Crescenti

Esche sospette, forse avvelenate, ma a stabilirlo con certezza saranno le analisi di Ats. E’ quanto ritrovato a Ospitaletto e non in un parco qualsiasi, bensì fra le macerie del campo della Protezione Civile dove gli «eroi a quattro zampe» vengono addestrati nella ricerca dispersi. A fare l’amara (e pericolosa) scoperta sono stati proprio i volontari del gruppo ospitalettese che mercoledì 15 febbraio, alle prese con l’addestramento delle unità cinofile nella zona dedicata tra il ring e i resti edili che simulano un crollo, hanno notato dei bocconi di carne sospetti. Subito è scattato l’allarme.

Esche sospette al campo cinofilo

Gli operatori si sono messi alla ricerca delle esche disseminate, raccogliendone una decina, e hanno aiutato i cani a vomitare tramite apposite manovre: fortunatamente, tutti gli animali stanno bene. Ancora non si sa, però, chi possa aver compiuto questo gesto. «E’ la prima volta che capita, nel 2019 avevano dato fuoco a un container ma in quel caso si trattava probabilmente di un furto andato a vuoto - ha spiegato il responsabile operativo Roberto Torosani - Qualcuno ha scavalcato il muretto e la recinzione era l’unico modo per entrare nell’area dei cinofili».

Il parco di Lovernato riaperto dopo la bonifica

Le autorità sono state subite allertate e così i carabinieri, mentre i bocconi sono stati portati all’Ats veterinaria di Brescia. Dopo il ritrovamento tutta l’area del campo di addestramento è stata chiusa, e così il parco di Lovernato, per garantire la sicurezza anche dei cittadini privati che lo frequentano assieme ai loro cani. Il comparto è stato riaperto solo questa settimana, dopo le operazioni di bonifica effettuate da Sole, l'Unità Cinofila Antiveleno della Polizia Provinciale di Brescia, e dal suo condutture, Paolo Tavelli. L’area ora è tornata in sicurezza, ma il capitolo è tutt’altro che chiuso. «I risultati delle analisi non sono ancora arrivati, quindi ad ora non abbiamo la conferma che i bocconi ritrovati siano avvelenati», ha continuato Torosani. Per ora è stata fatta solo una segnalazione, ma se le esche dovessero essere effettivamente pericolose è probabile se non certo che si trasformerà in una denuncia.

Fortunatamente l’episodio non ha avuto conseguenze, ma nel gruppo della Protezione Civile rimane comunque una grande amarezza. «Non capiamo davvero quali possano essere le motivazioni dietro a questo gesto, soprattutto se non si dovesse trattare di bocconi avvelenati ma solo di un modo per spaventarci. Siamo qua da anni e i nostri cani nemmeno disturbano, oltre ad essere addestrati per un’attività di grandissima utilità e fondamentale in caso di emergenza».

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