Cronaca
sull'adamello

Eroe ad alta quota: clarense salva un alpinista francese

E' successo lungo la via Terzulli: Simone Foglia, classe 1988, ha sentito l'uomo, ferito, chiamare aiuto e ha subito allertato i soccorsi.

Eroe ad alta quota: clarense salva un alpinista francese
Bassa Aggiornamento:

Una telefonata può davvero salvare una vita. Soprattutto in montagna, quando si è feriti e inizia a fare freddo. Lo sa bene Simone Foglia, classe 1988, che domenica, sull’Adamello (lungo via Terzulli) a circa 3.200 metri, è riuscito ad allertare i soccorsi per aiutare un francese che, la serata prima, era stato travolto dai massi durante la sua discesa dalla montagna e, ferito, aveva trascorso la notte al freddo in attesa che qualcuno potesse aiutarlo.

Eroe ad alta quota: clarense salva un alpinista francese

Appassionato di montagna, di escursioni e di fotografia, il clarense ha vissuto un’esperienza ben diversa dal solito, una di quelle che davvero rendono orgogliosi e soprattutto sono indimenticabili.

«Stavo salendo in cima quando mi è sembrato di sentire qualcosa - ha spiegato - C’era molto vento dunque è stato difficile capire che si trattava di urla. Poi, però, io ed altri escursionisti abbiamo capito che poco più sopra c’era qualcuno che stava chiedendo aiuto. Il malcapitato si trovava una cinquantina di metri più su, da qualche parte sotto la via ferrata, al freddo e al gelo. Proprio in questo fine settimana, infatti, anche in alta quota si sono abbassate ulteriormente le temperature. Ho capito subito che dovevo fare qualcosa. Il campo telefonico in montagna è un terno al lotto, quasi sempre completamente assente, ma chissà per quale strana casualità, ho visto che il mio cellulare prendeva qualche tacca e ho iniziato a chiamare il 112. L’uomo, che poi abbiamo scoperto essere un alpinista francese sulla quarantina, aveva deciso di fare una traversata sul ghiacciaio dell’Adamello ma era rimasto ferito a seguito della caduta di alcuni massi e aveva un braccio rotto. Per fortuna era riuscito a ripararsi con una tenda, ma dopo diverse ore era necessario che i soccorsi arrivassero il prima possibile».

L'arrivo dei soccorsi

E così è stato: nonostante tutto, soprattutto la posizione vicina alle rocce, l’elicottero è arrivato in poco tempo.

«La linea è caduta una volta ma poi sono riuscito a prenderla nuovamente - ha raccontato - Siamo stati fortunati, tutto è andato per il meglio. In questi casi, su un percorso già difficile, è necessario essere molto precisi per agevolare l’uscita del Soccorso alpino. Inoltre, c’è sempre il rischio che se non viene immediatamente trovata la posizione, i soccorritori cerchino di richiamare chi li ha allertati, ma senza trovare campo sul cellulare e non volevo che accadesse questo. Mentre io mi occupavo della chiamata, gli altri escursionisti sono stati con la persona ferita così non rimanesse sola».

Foglia, infatti, non si è fatto prendere dal panico ed è riuscito a dare le giuste indicazioni. L’escursionista francese, una volta soccorso, è stato trasferito in ospedale a Trento dove si è fermato un paio di giorni per la riabilitazione. «Sono contento di essere riuscito a dare una mano», ha concluso Simone che, invece, è tornato a casa con la consapevolezza di aver fatto la differenza, di aver salvato una vita.

Seguici sui nostri canali