Erbusco e Paderno fanno causa a Cogeme per la liquidazione delle quote
La società ha respinto la richiesta dei due Comuni evidenziando l’assenza dei presupposti legali in grado di giustificare il recesso.
Le Amministrazioni di Erbusco e Paderno Franciacorta sono pronte a fare causa a Cogeme spa per ottenere ciò che chiedono da sei anni, ossia la liquidazione delle quote detenute nella società.
Erbusco e Paderno fanno causa a Cogeme per la liquidazione delle quote
La decisione risale al 2017 quando, prima il Comune di Erbusco nel Consiglio convocato il 29 settembre e poi quello di Paderno il giorno successivo, deliberarono l’alienazione totale del capitale azionario detenuto nella partecipata Cogeme spa. Per cinque anni, però, fino a dicembre 2022, la richiesta dei due enti era stata sostanzialmente congelata per effetto della sospensione introdotta dalla Legge di Bilancio, e più precisamente dal comma 5-bis dell’articolo 24 del Decreto Madia, che di fatto autorizzava a non procedere all’alienazione delle società partecipate in grado di produrre un risultato medio in utile nel triennio precedente la ricognizione. Tale deroga, però, non è stata prorogata nel 2023: eppure, come si legge nella delibera di Giunta approvata l’11 agosto dall’Amministrazione erbuschese "la richiesta di liquidazione è rimasta disattesa e ora è necessario procedere per vie legali".
I due enti hanno deciso di proporre un unico contenzioso per diversi ordini di motivazioni: da un lato la "sussistenza di un’ipotesi di litisconsorzio facoltativo ex articolo 103 del Codice di procedura civile» e la «competenza del medesimo giudice rispetto entrambe le cause", dall’altro le "evidenti ragioni di economia processuale e conformità dei giudicati".
L'intervento di Cavalleri, sindaco di Erbusco
Un’azione congiunta ci costa meno. Non abbiamo nessun servizio da Cogeme che ormai è una società di capitali. Se si fosse adoperata per diventare una società che fa servizi per i Comuni sarebbe stato diverso».
Le parole di Ilario Cavalleri, sindaco di Erbusco. Una posizione che era stata esplicitata, in modo ancora più dettagliato, nel fatidico Consiglio comunale del 19 settembre 2017, quando Erbusco deliberò la fuoriuscita da Cogeme spa.
Va tutelato il patrimonio che è stato creato. La cessione del 51 per cento delle quote di Lgh a A2a ha esautorato quello che Cogeme era. Le strategie industriali votate nell’ultima assemblea dei soci sono di mettersi sul mercato. Cogeme oggi non fa servizi a favore dei Comuni, mancano know how interno e professionalità. Si impoverisce la società per fare dei servizi per i quali non siamo competitivi.
Erbusco e Paderno si sono affidati a un unico studio legale (lo studio associato Gorlani di Brescia, che già precedentemente aveva assistito le due Amministrazioni e vanta "lunga e comprovata esperienza e competenza"), approvando insieme un disciplinare di incarico professionale. Il compenso professionale per l’assistenza legale nella causa è stato quantificato in circa 40mila euro, di cui 27.830 a carico del Comune di Erbusco.
Per quanto riguarda l’entità delle quote detenute nella società, Erbusco possiede una partecipazione in Cogeme spa pari al 7,598% che la perizia di stima redatta nel 2018 da tre professionisti (Alberto Falini, Claudio Teodori e Cristian Carini) aveva valutato in 7 milioni e 463mila euro; Paderno detiene invece il 3,341% del capitale sociale.
Il "no" di Cogeme spa
La società Cogeme spa, con una nota stringata, ha respinto la richiesta dei due Comuni evidenziando l’assenza dei presupposti legali in grado di giustificare il recesso.
Quello che mi meraviglia è che questa decisione non va nell’interesse dei cittadini. Abbiamo altri sindaci che chiedono di diventare soci, perché questo consente di partecipare a una società del territorio che si occupa di servizi per il territorio e sostiene operatori e cittadini del territorio. Inoltre i cittadini ricevono anche un vantaggio economico attraverso i dividendi che la società eroga ai Comuni. Peraltro mi risulta che ci siano grossi malumori da parte di gruppi di cittadini su questa scelta.
Queste le parole del presidente di Cogeme spa Giacomo Fogliata che ha rivelato di aver cercato anche di prospettare ai due sindaci una soluzione di compromesso:
Da quando ho preso la presidenza, la strategia industriale è stata modificata e ho suggerito di far fare un’altra valutazione a un perito, per capire se ci sono i presupposti per il recesso.
Un suggerimento che, evidentemente, non è stato accolto. Il caso, dunque, è destinato a trasformarsi in un contenzioso legale.