Guerra per l’abbattimento degli alberi

Le mosse "green" sono state duramente contestate.

Guerra per l’abbattimento degli alberi

È guerra per l’abbattimento degli alberi. Le mosse “green” del Comune di Manerbio sono state duramente contestate. Anche perché, in questo momento, il paese è meno verde a causa dell’abbattimento di molte chiome.

Il paese è meno verde

Per comprendere la vicenda che ha interessato gli alberi del paese è però necessario fare qualche passo indietro. La condizione delle fognature e della pista ciclabile, oltre ai reclami dei residenti di via Madre Teresa, hanno indotto Palazzo Luzzago a delegare un agronomo.

Gli alberi del quartiere a sud del centro abitato sono cresciuti con radici in superficie che hanno causato l’ostruzione delle fognature; come se già non fosse sufficiente, nelle giornate ventose alcuni tronchi si sollevavano dal terreno precipitando sui tetti o sulle carreggiate. L’agronomo non si è tuttavia limitato alla verifica dei pioppi, valutando quasi l’intero patrimonio arboreo di Manerbio. Tra le tante piante contrassegnate da un cartellino rosso, ossia da abbattere, c’erano quelle in via Verdi, gli storici tigli piantati intorno agli anni Quaranta con la costruzione del villaggio Marzotto. La motosega è stata utilizzata anche nella zona del cimitero, in via Cremona e in altri punti del paese. A differenza dei pioppi, rimossi per il danneggiamento delle infrastrutture, gli altri alberi sono stati tagliati per problemi sanitari.

La guerra lanciata da alcuni cittadini

Chi è contrario, però, non contesta la sola rimozione degli alberi, ma l’iter politico, sottobanco, che l’Amministrazione Alghisi avrebbe intrapreso.

Uno dei principali obiettori è “PiùSocietà, comitato civico a sostegno di nuove politiche urbane”, già schierato contro l’edificazione del maxi polo logistico in zona industriale: “L’attuale Amministrazione riscopre alla Vigilia di Natale le ragioni della propria “sensibilità ecologista”. In anni diversi qualcuno si sarebbe incatenato, ora quel qualcuno evidentemente confida nel fatto che nessuno se ne accorga. O che abbia perso la memoria”.