MEMORIA

Dopo quasi ottant'anni ritrovata in Polonia la piastrina del soldato Cabassi

È stata la sinergia tra il rievocatore storico Matteo Paderni e il membro del gruppo Internati Militari Italiani Stefan Marcinkiewicz a rendere possibile il ricongiungimento.

Dopo quasi ottant'anni ritrovata in Polonia la piastrina del soldato Cabassi
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Tutto è cominciato da un post su Facebook e in poche ore si è riusciti, grazie alla rete, a risalire alla famiglia del militare, originario di Cazzago San Martino.

Dopo quasi ottant'anni ritrovata in Polonia la piastrina del soldato Cabassi

Sono bastate poche condivisioni su Facebook per ritrovare la famiglia di Francesco Cabassi, soldato la cui piastrina identificativa è stata recentemente ritrovata nei pressi di Prostki (Polonia) e qui custodita nella casa museo dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. Cabassi, infatti, fu uno dei protagonisti in qualità di caporale della 254a Compagnia del battaglione Val Chiese.

Su input dello stesso memoriale polacco, ad avviare l'operazione di ricerca (svolta interamente sul web)è stato il membro del gruppo "Internati Militari Italiani" Stefan Marcinkiewicz in concerto con il 17enne Matteo Paderni. Quest'ultimo, cazzaghese come il soldato, ha subito riconosciuto familiare il cognome del milite risalendo in poco tempo agli eredi.

La storia

Cabassi era contadino, quando fu chiamato alle armi. Combatté in Grecia e Russia e fu imprigionato a Vipiteno nel 1943. Da lì probabilmente fu mandato al campo di prigionia Stalag I-B Hohenstein, dove ricevette il numero 10567 IB, e poi al sotto-campo di Prostki. Sopravvissuto, tornò a casa il 5 settembre 1945. Oggi, a distanza di quasi 80 anni (e a 38 dalla sua morte), i familiari hanno così accolto la chiamata del giovane appassionato di Storia, nonché cittadino, scoprendo nuovi e inaspettati dettagli relativi all'avo.

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