Dopo gli esposti del Comitato «Basta amianto»

Dopo gli esposti del Comitato «Basta amianto»
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Otto gli esposti che il neonato comitato «Basta amianto» presieduto da Monica Giobini ha confezionato durante l’estate per segnalare a Comune e Ats (Azienda di tutela della salute) la presenza di coperture in fibrocemento sul nostro territorio comunale. Due coinvolgono aziende e sei abitazioni. Andata a buon fine la segnalazione relativa alla ditta Cartiera del Chiese spa di via Tito Speri 61 che «ha manifestato l'impegno a intervenire l'anno prossimo per la bonifica – ha fatto sapere ad un mese dalla consegna degli esposti il responsabile di equipe ing. Pierangelo Bertolini specificando che - agli atti risultano due interventi di rimozione amianto effettuati negli anni 2009 e 2010.

Altra ditta finita sotto la lente di ingrandimento è la Riem srl di via Trieste 159/161, ma in questo caso dal sopralluogo, effettuato il 12 agosto «è emerso che nell'anno 1995 l'azienda ha provveduto alla bonifica della copertura sostituendo i manufatti in cemento amianto con lastre in fibro cemento ecologico». Ancora una grande punto di domanda invece sulle segnalazioni che riguardano le strutture di via Portesi 9, via tre Innocenti 33, via Mantova 107, via Trieste 111, via Trieste 117/119 e via Mantova 104 in quanto «non risultano agli atti istanze ai fini dell'eventuale bonifica di manufatti in cemento amianto».

Il mancato censimento rappresenta una grave realtà secondo Giobini che ha voluto ricordare la vicinanza dello stabile di via Trieste a scuole e luoghi protetti nonché la collocazione in pieno centro storico di tutti gli altri casi sopracitati. Il Comitato ha chiesto che venga applicata la legge regionale del 2012 secondo la quale il Comune può chiedere al proprietario una relazione sullo stato di degrado, con successive spese a carico del proprietario per l’eventuale bonifica.

L’accordo a cui si è giunti, seduti al tavolo di lavoro che sta approfondendo il problema amianto insieme all’assessore all’Ambiente Mariachiara Soldini e al presidente del «Comitato Centro storico» Domenico Fogazzi riguarda una prima fase di intervento in cui gli uffici comunali intimeranno ai proprietari di edifici con strutture in amianto di effettuarne il censimento, se non lo faranno dovrà intervenire l’Asl.

Rimane però ancora qualche dubbio nell’interpretazione della legge «non è chiaro chi debba erogare la sanzione, la norma è carente» ha fatto notare l’assessore. Anche il responsabile dell’ufficio Igiene e medicina di comunità del Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria del Garda Crescenzo Messino ha provato a fare chiarezza sulla normativa vigente che «impone ai proprietari di un immobile contenente amianto o al responsabile dell'attività che vi si svolge, l'obbligo di adottare un programma di controllo e la valutazione dello stato di conservazione delle strutture in cemento-amianto tramite l'applicazione dell' ”Indice di degrado”».


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