Don Giuliano lascia Castiglione dopo 13 anni

Don Giuliano lascia Castiglione dopo 13 anni
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Tredici anni di battesimi, matrimoni e funerali. Tredici anni di omelie, di tempo e impegno in parrocchia a guida di una comunità. Ma un unico pensiero prevale sopra gli altri: «Non smettete mai di lavorare per costruire unione e condivisione». E’ quello che desidera lasciare don Giuliano Spagna , parroco della comunità di Castiglione fino al primo di settembre. Don Spagna, arrivato a Castiglione nel 2004, diviene parroco di Grole e Gozzolina sette anni fa.

«La prima impressione che ebbi di Castiglione fu di paura» confessa il don «venivo via da Poggio Rusco dove ero stato prete per 27 anni, e venivo qua nella parte opposta della provincia, in una zona di più di 20 mila abitanti dove non conoscevo nessuno ad eccezione di don Marino e don Vittorio». Don Giuliano si trova a partire da zero, affidandosi alla provvidenza per conoscere la comunità. «Mi sono promesso di conoscere tutti, andando nelle famiglie e nelle diverse attività commerciali per incontrare e conoscere le persone. Ho impiegato sei anni per andare da tutti. Ho trovato pochissima gente che non avesse fede. Ho apprezzato la stima che questa comunità riporta a noi preti e alla parrocchia. Ho incontrato molta gente che si mette al servizio dell’altro e si impegna nel volontariato. Il fare e la laboriosità sono un altro pregio di questa cittadina, ma io dico sempre che bisogna lavorare per vivere e non vivere per lavorare» spiega il don.

«Quando ci si concentra solo sul lavoro poi si rischia di perdere il tempo per le cose che aprono la mente e il cuore, come la cultura, l’incontro con l’altro, la condivisione». «Lascio questo posto con un bel clima di armonia, tra preti, tra religiosi, tra le parrocchie. Un clima di armonia è stato anche quello che in questi anni ha accompagnato il rapporto con le diverse amministrazioni che si sono succedute». Don Giuliano negli anni a Castiglione si è impegnato ad estinguere i diversi debiti che affliggevano le parrocchie di Grole, Gozzolina e la stessa Castiglione. «Quando sono arrivato il bilancio parrocchiale era in crisi. Molte erano le rate da pagare di diverse migliaia di euro. Ci sono voluti otto anni per estinguerli ma ci siamo riusciti grazie alla provvidenza e alla generosità di tanta gente che in maniera nascosta e riservata ha contribuito». Ad oggi i debiti sono estinti ad esclusione di alcune rate del polivalente Gozzolina.

Don Giuliano, poi, rinnova il suo invito a portare attenzione a quelle persone emarginate presenti nella cittadina: «Qui a Castiglione abbiamo 73 etnie ed è molto facile lasciarsi trascinare e catturare dalla paura dell’altro. Occorre stare attenti a quelle forme che escludono gli altri, bisogna aprirsi, portare attenzione alle culture diverse, far sì che l’integrazione sia un impegno anche per il futuro. Lavorare per una vera fraternità, stando insieme indipendentemente dalle idee politiche, dal credo o dal ceto. Unire nella diversità». E’ necessario porre attenzione alla dignità della persona e al bisogno di ascolto per comunicare con l’altro.


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