Urago d'Oglio

Dolore e lacrime per l'ultimo saluto ad Andrea, morto a 25 anni

Il giovane era uscito con il parapendio, nella zona a monte di Estoul (Brusson, Comune in Val d’Aosta), lunedì è stato trovato senza vita.

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Un dolore che non si può spiegare. Questa mattina Urago si è riunita, anche in streaming, per l'ultimo saluto ad Andrea Facchetti, morto in un'escursione in montagna.

Dolore e lacrime per l'ultimo saluto ad Andrea

Come si dice addio ad un ragazzo di 25 anni? La tragedia non si può spiegare. Il dolore di amici e famiglia non si può comprendere. Urago, questa mattina, si è riunita per le esequie di Andrea Facchetti, morto a 25 anni, in montagna. La sua grande passione. Il giovane, sabato, era uscito per fare parapendio, ma lunedì il suo corpo è stato ritrovato senza vita in un canalone.

La vita di Andrea

Andrea è cresciuto a Cascina Vezzola nelle campagne di Urago, insieme ai genitori e alle tre sorelle più grandi. A casa, mercoledì è stata allestita la camera ardente. Il 25enne ha trascorso quasi tutta la sua vita a Urago, frequentando le scuole del paese e l’oratorio. Un ragazzo educato, gentile, molto sensibile e abbastanza riservato. Dopo le medie si era iscritto ad Agraria a Orzinuovi e prima di andare a lavorare per la cooperativa Fromagerie Haut Val d’Ayas a Brusson, dove si occupava della produzione della fontina tipica della zona, era stato dipendente in aziende nel settore caseario nella bergamasca e sul Garda. Infine aveva deciso di partire per questa nuova avventura. Il giovane ha provato ogni forma di attività sportiva legata alla montagna: dalle arrampicate al parapendio (aveva da poco preso il brevetto) passando per gli sci. I genitori lo avevano visto l’ultima volta due settimane fa, quando Andrea era tornato a casa per qualche giorno. Ma anche in quel caso non aveva rinunciato a gite in montagna con alcuni amici.

Funzione anche in streaming

A causa delle misure restrittive anti-Covid, non è possibile creare assembramenti nella chiesa parrocchiale. Per questo la funzione, celebrata dal parroco don Vincenzo Arici, è  trasmessa in streaming. In questo modo, anche non fisicamente, si può essere vicini ad Andrea e alla sua famiglia.

La dinamica dell'incidente

Il corpo senza vita di Andrea Facchetti, che sabato era uscito con il suo parapendio, è stato recuperato nella mattinata di lunedì nella zona a monte di Estoul (Brusson, Comune in Val d’Aosta), a circa 2.600 metri di quota. La dinamica dell’incidente è stata riportata nei minimi dettagli dal giornalista Christian Diémoz su AostaSera, il quotidiano online della Val d’Aosta.  L’allarme è scattato quando il ragazzo, lunedì, non si era presentato al lavoro. Essendo piuttosto conosciuto in zona, è rapidamente emerso dove si trovasse la sua vettura, assieme al fatto che potesse avere in programma un’uscita di parapendio. L’elicottero del Soccorso Alpino Valdostano ha esplorato l’area dedicata a quel tipo di volo, fino ad individuare il cadavere. La salma è stata portata a Champoluc e gli accertamenti sull’accaduto, affidati alla stazione del Breuil del Soccorso Alpino della Guardia di finanza.  Nel pomeriggio di lunedì i militari e i tecnici del Soccorso Alpino della Guardia di finanza e Valdostano sono riusciti a recuperare la vela usata dal ragazzo nel volo risultatogli fatale, che era stata notata circa 300 metri più in alto del corpo senza vita, in un canalone impervio e ghiacciato. Il primo esame sull’attrezzatura ha evidenziato come, per quanto la vela presentasse un taglio, l’imbrago e le parti portanti fossero intonse. Abbandonata l’ipotesi del danneggiamento nell’urto al suolo, ha preso così corpo l’ipotesi per cui il 25enne, dopo aver toccato terra, possa essersi liberato spontaneamente dall’attrezzatura, per poi cercare di mettersi in sicurezza, ma sia precipitato lungo la parete. Una tesi suffragata non solo dal fatto che una trentina di metri sotto il parapendio è stato rinvenuto il casco (rotto) del giovane (più in basso ancora, a disegnare idealmente la tragica traiettoria dello scivolamento, il suo corpo inerme), ma anche dall’esito dell’esame esterno della salma compiuto dal medico legale, dal quale sono emersi molteplici traumi ed escoriazioni, compatibili con una caduta protratta. Il pm Luca Ceccanti non ha ritenuto necessaria l’autopsia e ha dato il nullaosta per il seppellimento della salma che è ritornata a Urago mercoledì.

 

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