Distributori carburante: la fattura elettronica slitta al nuovo anno
La proroga richiesta dalle associazioni di categoria per permettere ai benzinai di adeguarsi alle novità. Ecco cosa cambierà.

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La proroga richiesta dalle associazioni di categoria per permettere ai benzinai di adeguarsi alle novità. Ecco cosa cambierà.
Distributori carburante: la fattura elettronica slitta al nuovo anno. La proroga richiesta dalle associazioni di categoria per permettere ai benzinai di adeguarsi alle novità. Ecco cosa cambierà.
Rinviata al primo gennaio 2019 l’obbligo per i distributori di carburante di emettere la fattura in formato elettronico nei confronti di professionisti e imprese (esclusi i privati cittadini) per l’acquisto di benzina e gasolio. Di conseguena non potranno più pagare in contanti i propri rifornimenti, ma solo con strumenti tracciabili.
L’obbligo, che in base alla legge di Bilancio 2018 sarebbe dovuto entrare in vigore da questo mese di luglio, è stato appena rimandato dal Consiglio dei ministri con un decreto legge. Determinante per il rinvio anche lo sciopero dei benzinai indetto per lo scorso 26 giugno e poi revocato.
I benzinai potranno generarre le nuove fatture elettroniche con una procedura web, tramite un’app o un software da installare su pc, che permetterà di acquisire i dati identificativi del cliente. I professionisti, dunque, da gennaio 2019 potranno pagare i propri rifornimenti di carburante solo con mezzi tracciabili, ossia carte di credito o bancomat.
Sparirà anche la scheda carburante, cioè il documento che finora consente alle imprese di detrarre l’Iva per le spese di acquisto di benzina o gasolio. A partire dal nuovo anno, tali spese, saranno deducibili nella dichiarazione dei redditi solo se effettuate tramite mezzi tracciabili. I distributori self service che erogano benzina ai privati e non emetteranno fattura elettronica, dovranno invece memorizzare, sempre in forma elettronica, i dati dei versamenti, e trasmetterli ogni mese in via telematica all’Agenzia delle Entrate.
La fattura elettronica nasce per contrastare l’evasione fiscale e le frodi Iva. L’Italia è tra i primi paesi in Europa a introdurla.