Discarica «Monti.Ri.Am»: allarme inquinamento acque

Discarica «Monti.Ri.Am»: allarme inquinamento acque
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Plumes. Quelle parti di una falda sotterranea che, in una situazione di contaminazione da sostanze pericolose, trasportano le sostanze contaminanti. Questo l'oggetto di studio dell'«Attività di affinamento delle conoscenze sulla contaminazione delle acque sotterranee» che ha coinvolto ben 5 aree della Provincia, tra cui quel fazzoletto di territorio che si articola tra i Comuni di Mazzano, Castenedolo e Montichiari (lotto B dell’area BS005). Ed è proprio il confini tra questi ultimi due paesi a presentare la situazione di maggior criticità. Protagonista della ricerca, che porta la firma della Provincia e dell’Arpa in data 25 maggio 2016, delle aree individuate come possibili o potenziali sorgenti di contaminazione è la discarica per rifiuti speciali «Monti.Ri.Am» della società bresciana «Systema Ambiente Srl» con sede in via dei Santi 58. Fondamentale, è stata la campagna di monitoraggio quali-quantitativa condotta tra gennaio e agosto 2015 sui punti della rete di controllo che sono risultati accessibili al campionamento dai quali, come si legge nei documenti, «è emerso come la problematica relativa agli alifatici clorurati risulti esclusivamente puntuale e in particolare riferita alla sola discarica “Monti.Ri.Am” di Montichiari» sita in località Fascia d’oro, a circa 170 metri dall’abitato e a circa 200 metri dalla ex Caserma Serini e vicinissima al confine con Castenedolo. Allarmante come, per questa discarica, in cui il conferimento di rifiuti speciali, anche tossico nocivi, è fermo al 1995, alcuni valori, ben visibili in tabella, risultino ben 10 volte maggiori rispetto al limite fissato dalla legge ed indicato come Csc (Concentrazioni soglia di contaminazione) e, come per il triclorometano siano un ordine di grandezza sopra il limite. 


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