Brescia

Disastro ambientale e deposito di rifiuti pericolosi: Caffaro sotto sequestro

Inquinamento di suolo, sottosuolo e falda acquifera da cromo esavalente e mercurio.

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Sequestrato il complesso aziendale della Caffaro Brescia Srl per inquinamento ambientale, deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e disastro ambientale. La Procura della Repubblica di Brescia ha anche applicato la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese nei confronti di Donato Antonio Todisco, presidente del Consiglio di amministrazione e attuale co-amministratore di fatto della Caffaro Brescia S.r.l., Alessandro Quadrelli, rappresentante legale dell'impresa, e Alessandro Francesconi, consigliere delegato alle tematiche ambientali nonché direttore dello stabilimento.

Da Brescia a Capriano, a Flero e a Poncarale

La decisione, clamorosa, è stata eseguita dai carabinieri della Forestale su disposizione del gip Alessandra Sabatucci su richiesta del sostituto procuratore Donato Greco e del sostituto aggiunto Silvio Bonfigli. Stiamo parlando di inquinamento di suolo, sottosuolo e falda acquifera da cromo esavalente e mercurio e della deficitaria “messa in sicurezza d’emergenza” che, si legge in una nota della Procura, “sta determinando due effetti devastanti: in primo luogo l’inquinamento, con valori di centinaia di volte superiori i limiti consentiti, del reticolo di acque superficiali a valle di Caffaro in ragione dello sversamento di prodotti inquinanti. Scarico che recapita acqua nella roggia che alimenta canali a uso irriguo di una vasta zona a sud-ovest di Brescia, fino a Castel Mella e Capriano. Inoltre, l’inquinamento dell’acqua di falda con propagazione dell’inquinamento sino a Flero e Poncarale”.

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