Diciotto arresti per associazione a delinquere e sequestri per 13 milioni di euro
Reati tributari, appropriazione indebita e spaccio di stupefacenti. Tra i beni sequestrati dai carabinieri del Comando Provinciale di Brescia anche una faraonica villa a Chiari.
Diciotto persone arrestate per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di appropriazione indebita. Soldi che poi venivano "investiti" nello spaccio di hashish e cocaina. E' il bilancio dell'operazione “Sweet water" portata a termine oggi nel nord Italia dai carabinieri del Comando Provinciale di Brescia.
Nelle prime ore del mattino, nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Mantova, Lodi, Alessandria, Novara, Varese, Parma, Piacenza, i carabinieri del Comando Provinciale di Brescia, con la collaborazione dei militari delle province interessate, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di 30 persone, ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di appropriazione indebita al fine di agevolare alcune società nella sistematica evasione delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e conseguente “trasferimento fraudolento di valori”. Sono state anche accertate e contestate condotte relative alla detenzione ai fini dello spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti.
Gli arrestati
Sono quindici le ordinanze di custodia cautelare in carcere (11 per associazione per delinquere) e tre agli arresti domiciliari, oltre a 11 ordinanze di interdizione dalla professione dell’attività di imprenditore commerciale e amministratore di imprese commerciali per un anno. I militari hanno anche provveduto a effettuare 51 sequestri preventivi per una somma complessiva pari a circa 13 milioni di euro quale provento delle attività illecite: quattro quote societarie di quattro imprese commerciali; una faraonica villetta a Chiari (nella foto in alto); 4 appartamenti in provincia di Brescia, Milano e Bergamo; 7 autorimesse; 1 magazzino commerciale; 6 quote proporzionali di abitazioni; 5 quote proporzionali di autorimesse; 2 terreni in provincia di Brescia; 250 conti correnti in Italia; denaro contante.
Dalla droga alla fabbrica di soldi
L’indagine è partita dal sequestro di 31 kg di hashish e dall'arresto di tre pregiudicati, avvenuti nel luglio del 2018 a Rezzato. Si è scoperto che il "mandante" della partita di droga era un pregiudicato bresciano che è ritenuto promotore e coordinatore dell'organizzazione dedita all’evasione fiscale ed alla monetizzazione tramite conti correnti esteri di ingenti somme di denaro, grazie alla fondamentale complicità di un esperto contabile tributarista.
Cartiere e società compiacenti
Il tributarista, infatti, grazie ad un commercialista compiacente ed altri complici italiani e stranieri, realizzava un articolato schema delittuoso basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti, che consentiva all’organizzazione di trasferire somme di denaro, nei soli anni contabili 2018-2019, per almeno 312 milioni di euro.
Il progetto criminale consisteva nella costituzione di temporanee società “cartiere” fittiziamente intestate a consapevoli e retribuiti “prestanome”, mediante le quali venivano emesse plurime fatture per operazioni inesistenti, del valore anche di centinaia di migliaia di euro, in favore di società compiacenti realmente esistenti e regolarmente operative nel settore dell’edilizia, della lavorazione tessile o dei metalli.