Le traversine ammalorate alla base del deragliamento del convoglio che il 10 dicembre era appena ripartito dalla stazione di Iseo carico di passeggeri. E’ la conclusione contenuta nella perizia chiesta dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo e depositata in Procura a Brescia in merito all’incidente ferroviario avvenuto lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo.
Deragliamento Iseo, secondo la perizia “le traversine erano ammalorate”
Già dai primi sopralluoghi i tecnici si erano accorti che le traversine in diversi punti erano in pessime condizioni: “marce, ammalorate, non correttamente manutenute”, sono le parole contenute nella perizia che aiuterà la Procura a far luce s quello che, da Trenord, era stato classificato come uno “svio” del treno.
Per fortuna in quell’occasione nessuno era rimasto ferito. Erano da poco passate le 16.30 quando il treno 969 partito dalla stazione di Iseo e diretto a Brescia era uscito dai binari tra i passaggi a livello di via Mier e di via Roma. Ventisette le persone a bordo: una ventina di passeggeri più gli addetti. Quando il convoglio è deragliato stava viaggiando a meno di trenta chilometri orari, entro i limiti previsti in quel tratto, e la velocità limitata ha aiutato a evitare il peggio, tanto che nessuno aveva avuto necessità di cure ospedaliere.
Immediatamente il treno e il tratto di binari tra Iseo, Provaglio e Borgonato era stato posto sotto sequestro dal magistrato e il provvedimento era stato poi confermato dal Giudice per le indagini preliminari, che aveva riconosciuto il “marciume registrato nelle traversine di legno attraversate dal treno al momento dello slittamento”. Dato che persisteva il pericolo per gli altri convogli, la circolazione ferroviaria era stata interrotta per due settimane, per poi riprendere gradualmente fino alla riapertura totale a metà gennaio, al termine dei lavori di ripristino e messa in sicurezza dei binari.
Due dirigenti di FerrovieNord erano finiti nel registro degli indagati per delitto colposo di pericolo, mentre il sostituto procuratore Pappalardo aveva nominato alcuni consulenti tecnici per effettuare i rilievi sulla linea, dato che fin dai primi accertamenti era emerso che le traversine si trovavano in una condizionale tale da “rendere inefficace il fissaggio delle chiavarde di ancoraggio delle rotaie, con conseguente grave pregiudizio alla sicurezza dell’esercizio ferroviario”.
Nei giorni scorsi è stato consegnato in Procura il documento prodotto dai tecnici incaricati, che confermerebbe l’ipotesi del cedimento delle traversine ammalorate. I legali delle parti chiamate in causa si sono presi tempo fino a fine mese per esaminare il documento e depositare una replica, dato che anche FerrovieNord si è avvalsa di alcuni consulenti tecnici. Si tratta ora di capire come verrà spiegata la condizione in cui si trovavano le traversine.