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Depuratore del Garda: un progetto tutto da rifare

Comunicato stampa dei sindaci dell’asta del Chiese che annunciano una novità di rilevante importanza

Depuratore del Garda: un progetto tutto da rifare
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Mentre Maria Stella Gelmini (ora vicina a «Noi Moderati», partito di Governo) è in pressing sul ministro Salvini affinché predisponga al più presto i fondi per la realizzazione dei depuratori di Gavardo e Montichiari, i sindaci dell’asta del Chiese sono andati mercoledì a Brescia dal Prefetto Andrea Polichetti e hanno ricevuto una notizia di straordinaria importanza condividendola con un comunicato stampa

Tutto da rifare, dalla collocazione al progetto

«Il Prefetto, dopo aver ascoltato i sindaci, ha evidenziato la rilevanza delle recenti normative europee, a breve in vigore, che impongono la ri-progettazione di depuratori autosufficienti dal punto di vista energetico dovendo quindi provvedere anche alla realizzazione di un impianto fotovoltaico che non troverebbe spazio né a Montichiari né a Gavardo. Si sta andando quindi verso una nuova localizzazione, in comune diverso, dove poter realizzare un unico impianto di depurazione (al posto di Gavardo e Montichiari) e il campo fotovoltaico. Ciò è idoneo a smentire le voci diffuse dall’On. Gelmini quando afferma che per dicembre sarà pronto il progetto. Al Commissario abbiamo ribadito, inoltre, la contrarietà allo scarico nel fiume Chiese ovunque verrà collocato il depuratore. Abbiamo chiesto che il corpo idrico recettore e la localizzazione dell’impianto di depurazione sia finalmente frutto di un’oggettiva Valutazione Ambientale Strategica (uno dei punti cardine del nostro ricorso) affinché “l’intera opera” che comprende i sistemi di collettamento, le vasche di laminazione, gli impianti di pompaggio e solo infine il sistema di depurazione sia valutato sotto gli aspetti ambientali, tecnici ed economici».

Le motivazioni del ricorso

Durante il colloquio, oltre a spiegare le motivazioni del ricorso presentato nel 2021 avverso le scelte del Commissario, è anche stata illustrata e consegnata copia dell’esposto alla Corte dei Conti che ora sarà inviata a firma dei comuni dell’asta del Chiese.
«Ringraziamo Sua Eccellenza - scrivono i sindaci nel comunicato - sia per la disponibilità all’incontro, sia per la manifestata apertura futura. Noi continueranno a monitorare l’evoluzione della situazione, ribadendo il nostro impegno per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche nel rispetto delle istanze ambientali e delle comunità locali».
La notizia arriva mentre il fronte dei sindaci del Chiese che si oppongono al progetto di Gavardo-Montichiari si è allargato. Recentemente i sindaci dell’asta del Chiese si sono riuniti a Bedizzole e in quell’occasione hanno registrato l’adesione di nuovi comuni che si impegnano per la battaglia a favore della salvaguardia del Chiese: si sono uniti Calcinato, Carpenedolo, Visano, Villanuova sul Clisi e Idro.

 

La storia del depuratore del Garda

Storia lunga quella del Depuratore del Garda che parte nel 2014 con la richiesta di fondi al Governo Renzi da parte della Comunità del Garda per la realizzazione di un impianto necessario per garantire la salvaguardia ambientale e la salute dei cittadini e dei turisti che lo vivono e frequentano sulla sponda bresciana.

Una storia fatta di ipotesi, idee, mozioni provinciali che propongono nel tempo per la realizzazione dell’impianto varie soluzioni come Visano e Esenta di Lonato. Si arriva al 2018 quando Acque Bresciane chiede uno studio di fattibilità all’Università di Brescia che propone sei soluzioni alternative e l’anno seguente viene scelta la soluzione Gavardo-Montichiari con scarico nel fiume Chiese per i comuni della sponda bresciana (Sirmione e Desenzano vengono associati al depuratore di Peschiera). Partono le proteste dei comuni dell’asta del Chiese e di molte associazioni ambientaliste e in Provincia si approva la mozione Sarnico che prevede il depuratore a Lonato con scarico nel Chiese: i comuni gardesani non ci stanno e la situazione va in stallo. Maria Stella Gelmini allora nel 2021 fa nominare il prefetto Attilio Visconti commissario straordinario per la realizzazione del depuratore e Visconti comunica che la soluzione Gavardo-Montichiari è quella ideale. Per il progetto viene avviato l’iter amministrativo ma ad oggi persistono notevoli opposizioni, con mozioni e audizioni anche in Regione, a dimostrazione che la questione è anche di carattere politico. Ora le nuove direttive europee in materia ambientale però rendono reale la necessità di un nuovo progetto e una nuova collocazione.

 

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