I fatti risalgono al 1999

Delitto di Chiari, confermata anche in secondo grado la condanna a 22 anni

La delusione dell'avvocato difensore: "Avevo chiesto una terza perizia che non è stata concessa."

Delitto di Chiari, confermata anche in secondo grado la condanna a 22 anni
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É stata confermata la condanna inflitta in primo grado a Lulzim Rubjeka.

Due autopsie con esiti diversi

Il processo di secondo grado è stato celebrato ieri (venerdì 18 marzo) davanti alla Corte d'Assise d'appello di Brescia. Il pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo, ma la Corte d'Assise di Brescia, presieduta dal presidente Roberto Spanò, aveva poi condannato Lulzim Rubjeka a 22 anni di reclusione per l'omicidio del connazionale Muca Bajram, avvenuto nel lontano 1999 a Chiari. Una vicenda che ha davvero dell'incredibile, che anche durante il processo aveva visto professori e medici discutere sui risultati delle due diverse autopsie eseguite in questi 20 anni: il verdetto della prima sosteneva che la vittima fosse morta a causa di una meningite; mentre per i secondi a causa delle percosse subite durante la rapina. Evidentemente i giudici hanno creduto a questa versione.

La delusione dell'avvocato

L'avvocato dell'imputato, Ilenja Mehilli, aveva chiesto invece l’assoluzione per non aver commesso il fatto, in subordine la derubricazione del reato da omicidio volontario in preterintenzionale e di conseguenza l’intervenuta prescrizione. E, infine, l'assoluzione per la rapina e in subordine la derubricazione in rapina semplice. Ma così non è stato. Ieri la legale dell'imputato, si è vista negata la richiesta di assoluzione del proprio assistito e di una terza perizia per far luce sull'accaduto. Ora non le resta che attendere i 90 giorni (tempo necessario affinché venga depositata la sentenza) e successivamente ricorrere in Cassazione.

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