Delitto Castenedolo, Musini a processo
E' iniziato alla Corte d'Assise di Brescia il processo che vede imputato Alessandro Musini, l’operaio imputato per la morte della moglie Anna Mura, trovata senza vita in un lago di sangue nella loro casa di Castenedolo. I fatti risalgono alla primavera del 2015. Al momento Musini, che si trova detenuto nel carcere di Canton Mombello, è difeso dagli avvocati Andrea Pezzangora ed Ennio Buffoli che puntano sulla carenza di prove a carico dell’accusato. Nel delitto non è mai stata trovata l’arma del delitto con cui è stato sfondato il cranio della donna e nemmeno tracce del dna dell’uomo sotto le unghie della vittima, magari in un tentativo di difesa.
Tra gli elementi portati nella prima udienza, ci sono un pezzo di un piercing di uno dei due figli della coppia che sarebbe stato trovato in un cassetto della camera da letto dove la donna è stata rinvenuta senza vita. L’operaio, però, il giorno del ritrovamento della donna priva di vita, era fuggito sulla vettura restando irreperibile fino al pomeriggio del giorno successivo quando venne trovato in via Boves e arrestato. Una fuga, fino ad oggi, inspiegabile. Inoltre, a quanto pare, i rapporti tra i due coniugi si sarebbero logorati con il trascorrere del tempo e l’uomo avrebbe picchiato la compagna forse dopo aver saputo che questa avrebbe sentito un avvocato per avviare la causa di divorzio. Tra gli elementi presentati nel fascicolo d’accusa dal pubblico ministero Francesco Piantoni, ci sono anche le tracce di sangue trovate sui vestiti dell’uomo. La presidente della Corte Anna Di Martino ha aggiornato il processo al 29 giugno quando lo stesso giudice affiderà la perizia su quelle macchie. Si vuole capire se siano dovute al contatto che l’uomo ha avuto mentre soccorreva la donna o mentre la uccideva.