Decessi al Civile: le infermiere si oppongono al "massacro" mediatico

L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Brescia ha espresso rammarico e amarezza.

Decessi al Civile: le infermiere si oppongono al "massacro" mediatico
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Decessi al Civile: le infermiere si oppongono al "massacro" mediatico seguito alle quattro morti nel reparto di Terapia intensiva neonatale.

Decessi al Civile: le infermiere si oppongono al "massacro" mediatico

Una bufera, di critiche e di commenti amari. Le quattro morti avvenute nel reparto di Terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia hanno generato allarmismo e rabbia in molti genitori. Ma altrettanti, anzi tantissimi, sono stati coloro che hanno espresso la loro vicinanza alle infermiere del reparto al grido (e con l’hashtag) #iostoconleinfermieredellatin.
"Ci avete massacrato, ora risollevateci - ha commentato una delle operatrici sanitarie - Non lo dovete a noi, perché abbiamo le spalle larghe per sopportare. Lo dovete a tutti quei genitori che hanno lottato, che stanno tutt’ora lottando insieme ai loro guerrieri e a quelli che verranno, e noi continueremo a lottare con loro. La Tin non si sceglie, purtroppo ci si trova".

L'Ordine delle professioni infermieristiche si fa sentire

L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Brescia ha espresso rammarico e amarezza per l’attacco mediatico occorso al personale infermieristico e medico della Terapia intensiva neonatale (Tin) dell’Asst Spedali Civili di Brescia. La vicenda trae origine dalla dolorosa morte di tre neonati prematuri, per le quali la Procura ha avviato una indagine.

"Tuttavia questo ordine, che rappresenta 8.400 infermieri bresciani, denuncia una ingiustificabile e inaccettabile violenta campagna denigratoria della professione a mezzo dei social network, con particolare riferimento a Facebook - ha comunicato l'Opi - Oggi gli infermieri della Tin dell’Asst Spedali Civili garantiscono assistenza infermieristica qualificata e specialistica a bambini nati con bassa età gestazionale, ovvero neonati di 23, 24 settimane, anziché delle fisiologiche quaranta. Si ritiene inaccettabile e ingiustificabile il tono e il contenuto di quanto intercorre nella comunicazione social e nelle pagine web".

L’Opi di Brescia partecipa al dolore e al lutto delle famiglie, "al tempo stesso richiama i media a una informazione sobria e rigorosa, invita i cittadini utenti dei social al rispetto e alla convivenza, affida all’indagine della Procura l’accertamento di eventuali responsabilità".

Sostegno anche dai politici

Anche i politici si sono schierati dalla parte delle infermiere, l’assessore regionale Fabio Rolfi e l’europarlamentare Oscar Lancini hanno espresso la loro vicinanza alla Tin. Sostegno anche da parte del vice presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Simona Tironi.

Il servizio completo sulla vicenda sul numero di Chiariweek di domani, venerdì, in edicola.

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