Dai Prati alla Guinea per costruire il futuro

Dai Prati alla Guinea per costruire il futuro
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Giancarlo torna a Fahne. Aiutare, educare, offrire loro le basi per auto alimentarsi nella loro terra madre.

Questo è ciò che lo spinge ancora una volta in Guinea Bissau per cercare di portare ciò che manca, non solo beni materiali ma idee e soluzioni, ci chiarisce subito Giancarlo Lecchi, uno dei fondatori e membri del consiglio direttivo del gruppo «Amici della Guinea Bissau» che da anni si reca a Fahne, un piccolo villaggio della Guinea Bissau per cercare di migliorare le condizioni di vita dei nativi.

Circa 700 gli abitanti suddivisi nei piccoli nuclei dei villaggi vicini. «Ogni volta che torno, scopro che c'è sempre qualcosa da sistemare» - spiega Giancarlo Lecchi, conosciuto come «Carlino». Uno dei fautori di questa splendida iniziativa che ogni anno, anche più volta durante lo stesso, lo porta, assieme ad altri colleghi volontari, nella terra africana per cercare di portare ogni volta un miglioramento.

«Non ha senso aiutare gli altri, limitandosi a portar loro generi di prima necessità, ciò che serve è metterli nella condizioni di diventare auto-sussistenti, per provvedere al benessere della propria famiglia e diventare autonomi nelle diverse attività così da rivendere anche quanto prodotto, che è appunto l'obiettivo principale per il quale ci siamo operati nella costruzione delle diverse realtà, dalla costruzione dei pozzi, necessari sia per la sopravvivenza e la pulizia personale e degli ambienti, ma utilizzabili anche per l'orticoltura e per la preparazione di alimenti».


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