Dai mulini del paese, la farina famosa nel mondo

Dai mulini del paese, la farina famosa nel mondo
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Bedizzole è uno dei paesi dove si coltiva la farina tipica del Garda, un prodotto caratteristico del territorio che ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti a livello nazionale. Da essa si produce una polenta, il cui nome esatto è “La Tipica Polenta del Garda Bresciano” e la cui scheda è stata trasmessa  dalla Pro Loco di Bedizzole nell’ambito del progetto ERG, European Region of Gastronomy, per annoverare il prodotto nel libro che raccoglie tutte le eccellenze enogastronomiche delle province della Lombardia Orientale. Recentemente questa farina ha fatto bella mostra di sé sul tavolo dei giurati della trasmissione televisiva gastronomica MasterChef.

Un orgoglio per il territorio del Garda e per Bedizzole che la produce in gran quantità affidandosi anche a strutture che hanno segnato la storia del paese. Arrivando da Brescia, dopo il ponte sul Chiese, in località Bettoletto si può trovare un’antica costruzione, di proprietà comunale, che è stata opportunamente restaurata. Lì sorgeva il vecchio mulino, di proporzioni più ampie di quello attuale, il quale, autorevoli ricerche storiche, fanno risalire la presenza al lontano 1184. Il mulino ha continuato a funzionare fino al 1964 e dopo un letargo di circa quarant’anni ecco il suo prodigioso risveglio ad opera del sodalizio «Farine tipiche del Garda». Nei progetti del sodalizio ci sono quelli di dare visibilità, nelle forme più appropriate, a questa farina che è ormai riconosciuta come prodotto di eccellenza, senza perdere tuttavia la sua caratteristica di prodotto «di nicchia».

Una semplice visita all’interno del mulino consente di capacitarsi del lavoro che lì vi si compie. Ecco dove si macina il mais che i campi di Bedizzole producono, ecco da dove esce la farina unica nel suo genere che ha destato l’attenzione di tutta Italia. Un prodotto di «Denominazione Comunale di Origine», ma quali sono le ragioni che rendono questo prodotto nostrano un prodotto d’eccellenza? Oltre alle tecniche particolari di molinatura, ciò che rende la nostra farina d’eccellenza sono caratteristiche intrinseche al luogo, al terreno, al microclima, alla scelta di terreni che sono stati sperimentati come i più adatti e nei quali avviene la coltivazione. Vengono infatti scelti terreni marginali che escludono l’irrigazione e numerosi sono gli accorgimenti nell’uso dei fertilizzanti, come l’impiego di letame maturo e l’esclusione di elevati trattamenti antiparassitari. Dopodiché si pratica un opportuno e rapido procedimento di essicazione del granturco che viene poi macinato integralmente, compreso il germe, a bassa velocità. Durante la molitura si può avvertire un caratteristico profumo di biscotto. Non va trascurata in alcun modo la continua sperimentazione che si avvale dell’esperienza di tecnici dotati di grande competenza nel settore specifico. Questo risultato è stato permesso dallo studio, una ventina di anni fa, di un gruppo di appassionati delle tradizioni locali: alcuni agronomi, un esperto in scienze dell’alimentazione, un mugnaio e un esperto nella coltivazione, nella raccolta e nella macinazione del mais. Questo gruppo si mise alla ricerca, anche sotto l’aspetto storico, di specie di mais ormai scomparse o in via di estinzione, in particolare quelle autoctone.

Questa ricerca che spaziava dalla coltivazione alle appropriate tecniche della molitura, fino alla macinazione quotidiana a fronte della richiesta che si presenta ha permesso di ottenere questa eccellenza. La polenta, ricca di tutti i suoi componenti, richiede almeno un’ora di cottura e rilascia un delicato retrogusto dolce. Si accompagna ottimamente a tanti piatti tipici bresciani e, anche se non necessita di un particolare vino per essere servita, si può indicare il Groppello come degno accompagnamento. La macina che tutt’oggi Bedizzole utilizza è, come detto, quella a pietra, della metà dell’Ottocento che si trova  all’interno del Vecchio Mulino di Bedizzole. Una struttura che la Pro Loco Bedizzole vorrebbe, insieme a tutto quello che attorno ad essa ruota, possa diventare un luogo di formazione e di studio per le scolaresche, favorendo visite didattiche guidate, per trasmettere alle nuove generazioni un patrimonio così prezioso e gustoso.


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