palazzolo sull'oglio

Da Regione 97mila euro per portare il sociale nell’ex casa della Mafia

La villa di via Bonari, uno dei due locali donati al Comune all'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, verrà ristrutturata e resa accessibile anche alle persone con disabilità

Da Regione 97mila euro per portare il sociale nell’ex casa della Mafia
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Dalle mani della Mafia a quelle della città, pronta a rinascere grazie al contributo di Regione Lombardia: circa 97mila euro che, uniti ai fondi propri del Comune, permetteranno di riqualificare la villa di via Bonari, uno dei due beni confiscati alla criminalità organizzata, dove in futuro fioriranno attività di stampo sociale.

Da Regione 97mila euro per portare il sociale nell’ex casa della Mafia

La cessione da parte dell’Ansbc (Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla Criminalità) era stata formalizzata a marzo con l’accettazione di due immobili da parte dell’Amministrazione. Un bilocale in via Val Padana, che diventerà uno spazio di supporto alle emergenze abitative e un rifugio per donne vittime di violenza e per i loro figli, e la villa a Mura, su cui è previsto un intervento di adeguamento e di abbattimento delle barriere architettoniche per renderla accessibile alle persone con disabilità: lavori che verranno coperti per metà dalle risorse erogate da Regione (96.653 euro) e l’altra metà dai fondi comunali.

Quanto alla progettualità che investirà la villa, che come prevede la legge dovrà essere vocata al sociale, verrà individuata definitivamente una volta conclusa la ristrutturazione.

"Molti progetti già in cantiere"

«Con questi due immobili avremo la possibilità di ampliare ancora di più i servizi che mettiamo a disposizione delle persone più fragili della comunità: non possiamo che essere soddisfatti della conclusione di questo lungo e laborioso percorso, iniziato già dall’Amministrazione precedente, che ha un forte valore simbolico e che ci permetterà con più facilità di mettere in atto progetti ai quali teniamo molto e che avevamo già in cantiere», ha commentato l’assessora ai Servizi Sociali, Ombretta Pedercini, seguita dal sindaco Gianmarco Cossandi, che ha sottolineato «il percorso virtuoso» che ha portato alla restituzione di questi due beni alla comunità, ringraziando tutti gli uffici che hanno reso possibile «questo risultato che lancia un messaggio importante a sostegno della cultura della legalità a cui, come Amministrazione, abbiamo sempre dato attenzione anche con recenti intitolazioni di parchi e luoghi - ha concluso - In tema di educazione alla legalità la restituzione alla comunità dei beni sequestrati è un bell’esempio che va in questa direzione».
Emma Crescenti

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