L’isolamento domiciliare di queste settimane è per tante donne e i loro figli un’emergenza nell’emergenza. Dalla violenza, però, si può sempre uscire. La rete dei centri antiviolenza è in funzione e per chiedere aiuto o chattare con un’operatrice ci sono il 1522 o la relativa applicazione per smartphone.
Da quarantena a “trappola”, aumentati i casi di violenza domestica
I dati del numero antiviolenza e antistalking e dell’app per i mesi di marzo e aprile rilevano una crescita importante delle telefonate e dei contatti. Mentre i mesi di gennaio e febbraio avevano registrato un decremento nell’utilizzo del servizio sia rispetto agli stessi mesi del 2019 (455 telefonate a gennaio contro 623 del 2019 e 508 a febbraio contro 528) sia rispetto al dato medio mensile di telefonate del 2019 (587), durante il lockdown per l’emergenza Covid-19 è cresciuto il numero di donne che si sono rivolte al numero di pubblica utilità.
Nel mese di marzo i contatti sono stati 716 (erano 670 nel marzo 2019), mentre dall’1 al 18 aprile sono saliti a 1.037, contro i 397 nello stesso periodo dell’anno scorso. E’ cresciuto anche l’utilizzo dell’applicazione 1522, scaricabile gratuitamente su tutti i dispositivi Android e Ios.
Con il Covid ancora più alta l’attenzione per tutelare le vittime
“Questi numeri sono un segno che ci dice l’emersione di un fenomeno purtroppo nascosto, difficile da contrastare proprio nella misura in cui più viene taciuto mentre si consuma nelle mura domestiche – ha spiegato Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia – Una delle nostre preoccupazioni ha sempre riguardato, dall’inizio dell’epidemia, le conseguenze che lo stare a casa avrebbe comportato per le categorie più fragili. Il 1522, attivo 24 ore su 24, disponibile in italiano e in inglese, francese, spagnolo e arabo, è uno strumento fondamentale in questa lotta. Soprattutto l’app è utile in condizioni in cui anche fare una telefonata espone una donna a ulteriori rischi per la propria incolumità”.
Al telefono o tramite chat le operatrici del numero antiviolenza e antistalking forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi sociosanitari pubblici e privati presenti sul territorio. I casi di violenza che rivestono un carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura condivisa con le Forze dell’ordine.
Da ricordare, infine, anche l’applicazione Youpol della Polizia di Stato, per la segnalazione di violenza domestiche, anche in anonimato, alle Questure, e i numeri di Rete di Daphne (339.2226941) e Casa delle Donne (030. 2400636), attive sul territorio bresciano per aiutare le donne vittime di violenza.
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