Da giugno roaming gratis in tutta Europa

Da giugno roaming gratis in tutta Europa
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Il roaming è stato sicuramente una delle fonti di sprechi di soldi durante le nostre vacanze. Quante volte vi sarà capitato, viaggiando all’estero, di dover centellinare costosissime chiamate e messaggi ad amici e parenti… Bene, da giugno, all’interno degli Stati membri della Comunità europea, non si pagherà più un sovrapprezzo per utilizzare i vari servizi della telefonia mobile. Dopo aver raggiunto, l’1 febbraio, un accordo fra i membri del Consiglio e della Commissione Ue sui prezzi, l’8 febbraio è arrivato anche il via libera da parte degli ambasciatori degli Stati membri.

 

 Cos’è il “roaming” e cosa pagavamo?

Il “roaming” (letteralmente “vagabondaggio”) è un servizio necessario per utilizzare il proprio telefonino in luoghi dove la propria compagnia non possiede alcun ripetitore. In altre parole, se durante una vacanza in Spagna ci fosse la necessità di chiamare casa, il telefono dovrebbe sfruttare un’antenna di una compagnia spagnola. Uno strumento che appartiene ad una società diversa da quella con cui si ha stipulato il contratto per i servizi telefonici e che, di conseguenza, richiede un costo aggiuntivo. La stessa cosa potrebbe anche accadere, in modalità affini, all’interno del territorio italiano. Infatti nelle zone in cui una compagnia “non prende” si potrebbe sfruttare il roaming, utilizzando quindi le attrezzature degli altri operatori. Aldilà delle offerte proposte dai singoli marchi del settore, i costi di questo servizio sono sempre stati elevatissimi. Basti pensare che, nel mercato all’ingrosso (quello che riguarda gli accordi fra gli operatori), un Giga di traffico dati arriva a costare addirittura cinquanta euro. Ed è proprio agendo sulle dinamiche del mercato all’ingrosso che l’Europa intende rendere gratuito questo servizio al consumatore.

 

 Il segreto: prezzi bassi all’ingrosso

Lo stratagemma utilizzato dall’Unione per garantire la gratuità del roaming non è basato, come si potrebbe pensare, su un accordo fra i vari operatori. La leva su cui si basa il progetto riguarda l’abbattimento dei prezzi all’ingrosso di circa il novanta percento rispetto a quelli attuali. Il costo dell’operatore per fornire un Giga di dati passerà da cinquanta euro l’uno a 7,70 euro, continuando a diminuire anno per anno (sei euro a gennaio 2018, 4,5 euro a gennaio 2019, 3,5 euro nel 2020, tre euro nel 2021 e 2,5 euro nel 2022). La diminuzione toccherà anche i prezzi di chiamate ed sms, che costeranno rispettivamente 3,2 centesimi al minuto e un centesimo a messaggio. Questo drastico abbassamento dei prezzi permetterà alle aziende di mantenere le tariffe ordinarie anche quando l’utente sta utilizzando il servizio di roaming. Il listino prezzi, stillato all’inizio di febbraio, sembrerebbe aver risolto i problemi iniziali che riguardavano la differenza fra tariffe dei vari Paesi e i possibili rincari che sarebbero ricaduti sulle offerte ordinarie degli utenti per far fronte ai costi degli operatori. A confermare è stato il vicepresidente della Commissione eurepea, Andrus Ansip: «A partire dal 15 giugno, gli europei potranno viaggiare nell’Ue senza pagare sovrapprezzi per il roaming. Abbiamo anche fatto in modo che gli operatori possano continuare a competere per fornire le offerte più interessanti sui rispettivi mercati». Inoltre bisogna sottolineare che, grazie a questo accordo, anche se il singolo utente dovesse superare i limiti di roaming previsti dal proprio contratto, i prezzi che andrebbe a pagare non potrebbero superare i limiti fissati.

 

 Gli ultimi passi

Dopo il raggiungimento dell’accordo sui prezzi dell’1 febbraio e il via libera degli ambasciatori degli Stati membri dell’8 febbraio, mancano davvero pochi passaggi per l’approvazione definitiva. Dopo qualche sistemazione dal punto di vista tecnico, il testo dovrà passare per l’approvazione prima del Parlamento europeo e poi del Consiglio europeo. Due tappe che gli esperti definisco solo “formali” data l’intesa precedentemente stipulata. L’approvazione dell’aula dovrebbe arrivare per aprile mentre per il consiglio bisognerà aspettare indicativamente fino a maggio. La data fissata per l’entrata in vigore di questo tariffario è, per ora, il 15 giugno di quest’anno, sempre che non ci siano complicazioni. È già prevista anche una ricognizione sul mercato entro il 2019 fatta dalla Commissione europea che fornirà una valutazione provvisoria.


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