La riconsegna

Da Firenze a Brescia e Bergamo: restituiti documenti del Quattrocento detenuti illegalmente da privati

I manoscritti sono stati riconsegnati all'Archivio di Stato di Brescia e a quello Storico di Bergamo.

Da Firenze a Brescia e Bergamo: restituiti documenti del Quattrocento detenuti illegalmente da privati
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I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiscono documenti del Quattrocento all’Archivio di Stato di Brescia e all’Archivio Storico del Comune di Bergamo.

Restituiti i documenti a Brescia e Bergamo

Il 4 febbraio, documenti risalenti al Quattrocento, illecitamente detenuti da privati, sono stati restituiti all’Archivio di Stato di Brescia e all’Archivio Storico del Comune di Bergamo dal Capitano Claudio Mauti, Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze.

I manoscritti, costituiti da 5 filze, emessi tra il 1443 e il 1448 dal Doge di Venezia e inviati ai Podestà o Capitani del territorio «al fine di indirizzare l’azione di governo», sono stati sequestrati presso una libreria antiquaria toscana, estranea all’illecito, dove venivano affidati in conto vendita dagli ignari eredi del proprietario, deceduto.

Per escluderne un eventuale interesse culturale, il titolare della libreria ha chiesto un parere alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, la quale ne ha accertato la natura demaniale e, in quanto sottoposti alla legislazione di tutela, destinati permanentemente alla conservazione negli archivi contemporanei. L’esame della documentazione ha ricondotto quattro filze del materiale sequestrato all’Archivio di Stato di Brescia e una all’Archivio di Stato di Bergamo.

A conclusione delle indagini, svolte con il prezioso contributo scientifico dei funzionari della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ne ha disposto la restituzione agli Enti citati.

 

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