Da Dopolavoro ad Acli,quanti soci a Castenedolo

Da Dopolavoro ad Acli,quanti soci a Castenedolo
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«Crearsi un ritrovo sano e morale ai lavoratori della terra nel quale possano acquistarsi e consumarsi vino di buona qualità, erogando parte degli utili in beneficenza». Questo l'intento iniziale dei 23 soci fondatori, presieduti da Antonio Costanzi di quella che il 5 luglio 1925 venne costituita come «Cooperativa vinicola» nella frazione di Capodimonte. 120 i soci all'attivo adesso per quello che è diventato circolo ricreativo Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) presieduto da Ferdinando Lazzari e supportato dal vice Claudio Filippini e dal segretario Alessandro Dottesio. Tra i consiglieri adesso in fermento per i preparativi della tradizionale festa di San Rocco del 16 agosto, molto sentita dall'intera comunità, anche Ivano Gorini, Gianfranco Inelli, Giancarlo Agosti, Luigi Cavagnini, Cesarino Benedetti e Franco Renica. Ad accogliere la comunità nel giorno che celebra il protettore della frazione anche i gestori della sede del civico 106 di via Risorgimento Fulvia Zani e Luigi Cavagnini che, per l'occasione, serviranno il piatto tipico per cui sono conosciuti: il salmì di lepre.

L'attivismo del circolo, però, non si limita alla festa ma è prolifero durante l'intero anno. Tante le attività organizzate, soprattutto gite e visite guidate. Annualmente non può mancare il raduno di cavalli, in programma per l'11 settembre, e organizzato dai gestori della sede, costruita tutta dalle mani dei nonni di chi ora è socio e ha contribuito, negli anni, ai lavori di ristrutturazione. Molta attenzione è stata sempre data alla vicina santella dedicata a San Rocco: i volontari si sono occupati della sua ristrutturazione nel 1945, anno di costruzione anche della pista di bocce, poi nell'1982 e nel 2013 è stata rinfrescata proprio dalle mani del presidente Lazzari e dal socio Franco Baccherassi. Ma per ripercorrere le tappe che hanno portato il Circolo a ciò che è adesso non si può non accennare alle sue radici che affondano nel «Circolo di Fratellanza» del lontano 1911. Nel 1926, poi, i soci della «Cooperativa vinicola» in un solo anno dalla fondazione, sono cresciuti esponenzialmente da 23 a 149.

Bisognerà aspettare il 1928 per arrivare alla denominazione di circolo «Dopolavoro» che, dopo Enal (Ente nazionale assistenza lavoratori) nel 1946, nel 1979 è diventato Acli Enars (Ente nazionale Acli ricreazione sociale). L’anno scorso per i 90 anni del circolo è stata organizzata un’ampia mostra fotografica grazie alla collaborazione con gli abitanti che hanno messo a disposizione le proprie foto storiche. Il materiale è stato poi diligentemente digitalizzato e costituisce un importante archivio storico digitale per la comunità castenedolese a partire dalla grande guerra. Non mancano poi testimonianze dell’attività calcistica e di quella sportiva del tamburello che ha fruttato una squadra, già dal 1928, che partecipò a numerosi tornei provinciali e regionali.

Melania Isola 


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