tendere la mano

Da Dello in Ucraina per portare giochi e strappare un sorriso ai bambini

Il dellese Francesco Baronio è stato a Leopoli, dove ha portato anche medicine

Da Dello in Ucraina per portare giochi e strappare un sorriso ai bambini
Pubblicato:
Aggiornato:

di Claudio Canini

Da Dello in Ucraina per portare giochi e strappare un sorriso ai bambini.

Da Dello in Ucraina per strappare un sorriso ai più piccoli

Un viaggio in Ucraina spinto dal suo amore per la fotografia, ma soprattutto dalla voglia di aiutare e strappare un sorriso ai bambini. Francesco Baronio, nei mesi scorsi, ha aiutato a Dello alcune famiglie ucraine che avevano cercato un rifugio sicuro nel nostro paese. Per tre mesi infatti aveva ospitato Adelina, una ragazza che conosceva da prima della Guerra perchè veniva in Italia per lavoro, ma ha anche aiutato un'altra famiglia, ovvero quella di Irina e della figlia Evelina. Loro erano state le prime ad arrivare in Italia, all'indomani dello scoppio della Guerra nel loro paese. Erano state ospitate in una casa del Comune, ma lui si era preso cura di loro.

«Le ho aiutate, facevo la spesa con loro, la domenica le portavo sul lago per svagarsi – ha raccontato Francesco Baronio – La figlia era diventata amica della mia nipotina, c'era un grande rapporto».

E, dopo essersi occupato a Dello di alcune famiglie ucraine, ha deciso anche di fare il passo opposto, ovvero andare direttamente in Ucraina portando, oltre ai farmaci, giochi e caramelle per strappare un sorriso ai bambini. Per fare questo ha dovuto affrontare un viaggio di 24 ore, partendo in aereo verso la Polonia e poi concludendo il tutto con 13 ore di viaggio in pullman fino a Leopoli, una città di 700mila abitanti.

«E' stata una bellissima esperienza, molto interessante che da qui si fa fatica a spiegare. Ho trovato una città, che somiglia a Praga, che cerca di ripartire dopo quanto è successo. I segni tangibili della Guerra ci sono ancora, ma si cerca di andare avanti. E' una delle poche grandi città dove hanno ricominciato a vivere, anche se rimane il coprifuoco da mezzanotte alle cinque».

La situazione oggi

Il rischio c'è ancora, ma la gente ha imparato a conviverci.

«Tutti i giorni ha suonato l'allarme aereo. Ci sono degli altoparlanti in tutta la città che dicono che c'è il rischio che un missile arrivi in città. Ma loro ormai non badano più a questo segnale: quasi nessuno va nei rifugi, ma hanno accettato il rischio».

Come detto, con sé ha portato dei farmaci soprattutto quelli per dormire e poi dei giochi e delle caramelle per i bambini dell'orfanotrofio. E qui è successa la scena più toccante di tutto questo viaggio.

«Una bambina sapeva che sarei venuto e voleva prepararsi con un bel vestito, perché voleva convincermi a portarla in un paese dove c'era la Guerra. Mi è venuta incontro chiedendomi di portarla in Italia. Pensare ancora a questa storia e a quelle parole mi fa venire i brividi e mi fa commuovere, così come molto toccante è stata anche la visita al cimitero militare dove sono seppelliti centinaia di ragazzi tra i 20 e i 30 anni morti nell'ultimo anno e mezzo».

Come detto, Francesco Baronio ne ha approfittato anche per catturare tante situazioni con la sua macchina fotografica. La fotografia, che è sempre stata una passione, è diventata per lui una professione, un secondo lavoro con collaborazioni anche con “Vanity Fair” e “Chi” e ora l'obiettivo sarebbe quello di una mostra a Dello. Magari proprio sull'Ucraina e su questo viaggio da emozioni molto intense.

«Ho visitato Leopoli nel giorno della festa nazionale. C'era la gente per strada con le bandiere Ucraine: le donne indossavano corone di fiori in testa e sia gli adulti che i bambini gli abiti tradizionali cuciti a mano. La città è viva, le persone girano liberamente tranne da mezzanotte alle 5. In città ci sono tante donne e anziani, mentre pochi uomini perchè sono al fronte e indossano la divisa militare. I negozi e i supermercati sono ben riforniti, conprodotti anche di marchi italiani (pasta, olio, caffè). All'apparenza non sembra una città in guerra, ma una normale città europea: i tram gialli guidati dalle donne, i ragazzi in monopattino e gli incaricati dalle consegne delivery sfrecciano in bicicletta».

Insomma, a Leopoli si prova a ripartire e la speranza è che tutto il popolo ucraino possa tornare presto alla normalità.

Seguici sui nostri canali