Da Chiari alla Turchia sulla sua «R4» del cuore
L'impresa epica di Afro Ferrari, intrepido 66enne che ha concluso un lungo viaggio in solitaria

Settemila chilometri al volante di un «vecchio» macinino con alle spalle 40 anni di vita. Ma guai a sottovalutare i macinini: il Ronzinante di questo Don Chisciotte clarense, Afro Ferrari, 66 anni, è in realtà una gloriosa «Renault 4» che a dispetto dell'età l'ha portato sano e salvo fino all'estremo sud della Turchia .
In Turchia da Chiari sulla sua R4
Il viaggio del clarense si è concluso lunedì scorso ed è stata un'epopea degna di un documentario. In circa tre settimane Afro Ferrari ha attraversato la Slovenia, la Croazia ei Balcani, per arrivare prima in Bulgaria, e poi in Turchia . Passato il Bosforo e «conquistata» Istanbul, ha poi attraversato l'intera penisola anatolica fino alla Cappadocia, fino a lambire il confine con la Siria martoriata dalla guerra. Solo qui, anche per un piccolo problema tecnico, ha deciso di fare dietrofront.
La protagonista
Protagonista, lei.
«Una macchina che mi è sempre rimasta nel cuore... - racconta - È stata la prima macchina che ho comprato dopo il servizio militare. A me è sempre piaciuto viaggiare, ma prima andavo sempre in moto. Tre anni fa mi è venuta l'idea di cercare una nuova R4 e di rimettermi al volante».
Cerca e ricerca, in tutta Italia e in Francia, alla fine l'ha trovata. Stesso modello e stesso colore di quella mitica posseduta negli anni Settanta. E come spesso capita, l'ha trovata sotto casa, a Brescia. Non restava che partire.
Solo che c'è modo e modo di viaggiare. I giovani partono per arrivare. Lui, a 66 anni, parte per viaggiare.
«Non ho più lo spirito di arrivare per tornare indietro, con la sola consapevolezza di essere arrivato. Voglio godermi ogni momento del viaggio, fermandomi in tutti i luoghi che reputo interessanti. Questa volta non ho trovato nessuno che potesse accompagnarmi, ma è stato ugualmente bellissimo. In Turchia la R4 non sanno nemmeno cos'è, quindi era in sé stessa un oggetto di curiosità. E anche per questo in tutte e tre le settimane di viaggio non ho mai avuto nemmeno una sola volta la sensazione di essere solo o in pericolo. In ogni posto in cui mi fermassi ho trovato gente che mi aiutasse e mi affiancasse, o che semplicemente mi salutasse al passaggio».
Un bagaglio di ritorno pieno di gioia
La notte? In albergo, perlopiù. Ma non è mancato il campeggio, in Cappadocia. Tantopiù che la sua «R4», pur quarantenne, non è un'auto da museo. Grazie all'inventiva e al lavoro del suo brillante proprietario, dispone anche di un pannello solare che è stato utilissimo alla bisogna.
«Sono tornato a casa pieno di gioia. Una felicità che non così nemmeno esprimere...» ha concluso.