Da Bedizzole a Cracovia nel nome di Francesco

Da Bedizzole a Cracovia nel nome di Francesco
Pubblicato:
Aggiornato:

Si è conclusa la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. Tantissimi i ragazzi di Bedizzole che, con don Giovanni Consolati, hanno passato una settimana in Polonia per vivere un'esperienza tanto intensa quanto indimenticabile. Don Giovanni ci ha raccontato come il gruppo ha vissuto, tra gioie e difficoltà, questi sette giorni dedicati alla preghiera e al divertimento, insieme a un milione e mezzo di giovani da tutto il mondo. «Tutto è iniziato domenica 24, quando siamo partiti da piazza Europa la sera. Oltre a noi 28 di Bedizzole c’erano anche le parrocchie di Paitone e Prevalle e in tutto eravamo 46 persone. Siamo arrivati a Krzeszowice, dopo un viaggio infinito, alle cinque del giorno dopo. Siamo stati alloggiati nella scuola di una frazione del paese con i nostri materassini e sacchi a pelo: i ragazzi in palestra e le ragazze nelle aule. Il primo giorno eravamo così stanchi che siamo andati direttamente a cena – sorride don Giovanni – anche se inizialmente consisteva in un salsicciotto, poi siamo riusciti ad ottenere qualcosa di più, come dei buoni pasto. Martedì abbiamo visitato Cracovia, siamo andati a vedere la Cattedrale del Wawel, la Basilica di Santa Maria e il palazzo del mercato.

Anche qui abbiamo trovato un’altra difficoltà, scoprendo che i mezzi arrivavano tardi rendendoci difficile rientrare al nostro alloggio, a circa 30 chilometri dalla città. Mercoledì, al Santuario della Divina Misericordia abbiamo avuto un momento di preghiera con il Cardinale Angelo Bagnasco e la sera siamo andati alla Festa degli Italiani, una messa che riuniva tutti gli 80 mila italiani presenti a Cracovia. Nei giorni successivi abbiamo fatto la catechesi con l’arcivescovo di Chieti, Bruno Forte e un’altra con il Cardinale Edoardo Menichelli. Solo giovedì siamo riusciti a fare la prima doccia calda! Venerdì pomeriggio abbiamo assistito ad un’interpretazione della Via Crucis fatta da attori ed equilibristi che con i loro numeri riproponevano ogni tappa, mentre sabato abbiamo camminato 23 chilometri per arrivare alla Veglia con Papa Francesco che si trovava a sud di Cracovia, ne è valsa la pena. Tutto si è concluso domenica con la messa finale della GMG al Campus Misericordiae, dove abbiamo potuto ascoltare le parole di speranza del Papa prima di prepararci a tornare a casa». Un’esperienza tanto dura quanto bella che ha coinvolto anche i bedizzolesi rimasti a casa come ha spiegato don Franco Dagani «è la prima volta nella mia vita di prete che vedo una comunità parrocchiale seguire la GMG in questo modo, il merito è dei ragazzi che sono riusciti a coinvolgere tutti con il loro splendido lavoro».

Mattia Saponara 


Seguici sui nostri canali