la drammatica storia

Cuccioli uccisi col veleno: "Hanno ammazzato i nostri angeli"

E' successo a Pontoglio. Una famiglia ha dovuto dire addio a ben due animali perché, evidentemente, a qualcuno davano fastidio.

Cuccioli uccisi col veleno: "Hanno ammazzato i nostri angeli"
Pubblicato:
Aggiornato:

di Valentina Gandossi

Due cuccioli ammazzati tra atroci dolori in poco più di tre anni.  E' questo lo straziante bilancio con il quale si è trovata a convivere, suo malgrado, la famiglia Marchini di Pontoglio, dando l’addio lunedì scorso al pelosino di casa: Spyro.

Cuccioli uccisi col veleno: "Hanno ammazzato i nostri angeli"

«Abitiamo nella zona nord di Pontoglio, io sono di origini liguri, mia moglie è di Palazzolo. Ho sempre vissuto con cani, fin da piccolo e insieme a Emanuela abbiamo sempre pensato di dover adottare cagnolini dal canile per strapparli alla solitudine di una gabbia, ma per la seconda volta in due anni e mezzo un “nostro” concittadino ha deciso che la nostra famiglia non può avere il privilegio di ospitare tra le sue mura domestiche un amico a quattro zampe», ha spiegato Luca Marchini. Queste le parole del pontogliese, parole che lasciano trasparire tristezza e rabbia ma non rassegnazione, quella no, perché stavolta ha deciso di andare fino in fondo e cercare di scovare il responsabile di questo atto vigliacco e privo di fondamenta.

L'avvelenamento del primo cucciolo, Sansone

E’ stato un cagnolino di piccola taglia a «sconvolgere» la vita della famiglia: Sansone. I Marchini lo hanno accolto con loro nel 2012, una convivenza fatta di coccole, affetto e condivisione soprattutto con Mattia, il piccolo di famiglia. Tolto da un inferno come quello del canile, Sansone è stato accolto con amore nel suo nuovo nido, composto anche da due gattini, ma qualcuno ha deciso che quella non doveva essere la sua vita. Sansone è stato avvelenato non una, ma due volte, il responsabile della sua morte ha fatto cilecca al primo colpo e c'ha riprovato la seconda, stavolta riuscendoci. «Mia moglie Emanuela l'ha trovato in giardino, di ritorno dal lavoro durante la pausa pranzo, era agonizzante, non è servito a nulla purtroppo portarlo dal veterinario d'urgenza – ha detto il pontogliese ripercorrendo i fatti risalenti al 2018 - Controllando nell'erba abbiamo trovato una polpetta addentata, dentro c'era del lumachicida, dopo qualche giorno abbiamo scoperto che nella nostra stessa zona era morto anche un altro cane».

La morte del secondo cagnolino, Spyro

«Dopo una settimana scarsa abbiamo deciso di adottare Spyro, l'abbiamo tolto dal canile di Seriate – ha spiegato Marchini, il giovane cagnolino aveva solo tre anni e durante la sua vita con la famiglia è stato controllato come fosse un sorvegliato speciale – Era sempre in casa e se usciva in giardino per fare pipì o un giretto nel nostro cortile lo faceva sotto la nostra stretta osservazione». Una situazione a dir poco grottesca, ma la famiglia era talmente spaventata dalla possibilità di poter perdere un altro amico a quattro zampe da arrivare al punto di non lasciarlo mai solo, nemmeno nel cortile di casa, della loro casa.

«Spyro soffriva di crisi epilettiche, era in cura alla clinica veterinario di Bergamo, prendeva le sue medicine e stava bene – ha spiegato il pontogliese risalendo al giorno della brutta scoperta – Verso le sette e mezza di sera ha avuto una piccola crisi, l'abbiamo portato dal veterinario che l'ha visitato e poi siamo tornati a casa, mia moglie l'ha fatto uscire fuori in cortile per fare pipì, controllandolo a vista, ma verso le 11 però si è accorta che stava respirando male, in modo affannato, stava avendo un'altra crisi». Risaliti in macchina direzione clinica di Bergamo la situazione è ritornata nella norma dopo un sedativo, ma purtroppo, trascorsa qualche ora il cucciolo ha iniziato a perdere liquidi, sintomi riconducibili ad avvelenamento da metaldeide, di nuovo un lumachicida. «Era messo male già dalla sera, il giorno dopo ci hanno chiamati per dirci che era morto, il dottor Stefano Losio, che vorrei ringraziare molto per il suo lavoro e appoggio, mi ha subito chiesto se volessi esporre denuncia all'Ats, all'inizio ho rifiutato, ma poi ho avuto un ripensamento e ho cambiato idea, Spyro sarà sottoposto ad autopsia e con tutti i documenti che mi saranno forniti potrò sporgere denuncia ai carabinieri, anche perché la stessa sera, a 50 metri da casa nostra, un altro cane è stato avvelenato con la stessa sostanza, ma essendo di taglia più grande se l'è cavata».

La preoccupazione e il monito

«Vorrei lanciare un monito, perché qui è pieno di villette con cani e bambini piccoli che giocano in giardino, non conosco il motivo di tale malvagità: magari l'inquinamento acustico con il suo abbaiare per 5 minuti al giorno? Dato che per il resto della giornata viveva in casa e non in giardino? Davvero nel 2021 eliminiamo ciò che ci dà fastidio? Così fosse sarebbe da fare con tutte le persone che anche agli orari più assurdi provocano rumori molesti per strada o violano le più banali regole in un condominio? - ha detto - Invece si colpisce sempre chi non si può difendere, chi con la sua coda regala attimi di felicità all'interno di una casa, chi per un motivo o per un altro risulta essere un angelo custode per il proprio padrone». Ma il pontogliese ha deciso di non lasciar perdere stavolta: «Nemmeno una pandemia ha reso gli animi più caritatevoli e comprensivi. Ci mancherai molto, ma farò tutto quello che posso per andare fino in fondo e trovare il responsabile, ciao Spyro!».

Seguici sui nostri canali