Crollo del ponte sull'Oglio catastrofe evitata

Crollo del ponte sull'Oglio catastrofe evitata
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Crollo del ponte sono passati quarant’anni ma l’evento è ancora limpido nei ricordi dei pontevichesi.

Il crollo del ponte sull'Oglio è stato un evento incredibile. Ecco i ricordi di chi c'era.

Proprio in questi giorni, cade il 40esimo anniversario del crollo del ponte che collega, le province di Brescia e Cremona, e i Comuni di Pontevico e Robecco d’Oglio.
Era pausa pranzo, tra le 13 e le 13.30, quando Pontevico fu stordita da un improvviso boato. La gente corse per strada per capire cosa fosse successo. Le persone urlavano «Non c’è più il ponte!».
All’epoca il sindaco era Francesco Gobbi, quel giorno e i successivi se li ricorda bene.
Fortunatamente non c'erano né morti né feriti, grazie ad un uomo che in quel momento stava lavorando proprio sopra il ponte, lo chiamavano Iòpå.
Lui permise di evitare una possibile catastrofe ma intorno a quanto accadde all'operaio pontevichese dell'Anas c'è un misto tra mistero e premonizione.
L’operaio raccontò al sindaco Gobbi che dopo che il passaggio di un mezzo pesante, forse una corriera, il ponte iniziò ad oscillare e a sbriciolarsi nell’arco di pochissimi minuti. La causa? Nessuno ha mai indagato a fondo sta di fatto che i due territori erano separati ed irraggiungibili tra loro. Nacquero molti altri problemi. Il più grave fu l’isolamento del servizio del metano, in quanto le tubature dell’idrocarburo erano installate proprio sotto la struttura crollata e con il cedimento si erano strappate.

Nonostante queste difficoltà o forse proprio per come Pontevico le ha affrontate il caso è stato seguito a livello nazionale.

Il ponte attuale, ancora in uso, fu realizzato e reso transitabile nel settembre 1979.

Il nostro settimanale in edicola questa settimana ha dedicato all'evento uno speciale con testimonianze, racconti e foto storiche.
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