Crisi delle cure palliative: l'Asst Franciacorta segnala la carenza di medici
Dai vertici di Asst Franciacorta arriva la spiegazione in merito a quello che è accaduto
Le cure palliative sono in crisi, così come molti ambiti della sanità.
Non ci sono medici specializzati, i corsi di formazione impiegano davvero troppi anni e molti ambiti dove «un paio di mani in più» sarebbero più che utili ma fondamentali.
Dopo il racconto denuncia Asst dice la sua
Non ha tardato ad arrivare la risposta dai vertici di Asst Franciacorta dopo il racconto-denuncia di una cittadina gabianese, che ha spiegato di trovarsi in una situazione molto difficile.
Il racconto della gabianese: la scorsa settimana una donna di Borgo San Giacomo si è rivolta al nostro giornale chiedendo venisse riportata la sua storia: aveva affermato di essere stata abbandonata dalle istituzioni, in particolare dalle cure palliative che a sua madre, ormai terminale, in quella situazione le erano dovute ma non è arrivato nessuno.
La donna è stata assistita fino alla fine a casa dal medico di base e dalla figlia giorno e notte.
«Mi hanno detto che erano in crisi con l’unità delle cure palliative e purtroppo non ho potuto ricevere assistenza a domicilio - aveva detto - Un servizio che ci è dovuto e che abbiamo pagato con i nostri soldi che adesso non c’è».
La gabianese si è rivolta successivamente anche al sindaco Giuseppe Lama, che ha promesso di portare il problema all’attenzione di tutti i suoi colleghi del territorio, compresa la drammatica situazione di carenza di medici e di servizi sul territorio.
«Non abbiamo più il centro prelievi, continuano a rimandare l’apertura - ha detto - Compresi tanti altri servizi utili ai cittadini che diventano sempre più lontani. Adesso anche questa. Insomma, dovremmo fare qualcosa».
Purtroppo la donna è spirata nei giorni scorsi.
"Sono rimasti pochissimi medici"
La risposta di Ats: «Abbiamo pochissimi medici, dipende da Regione Lombardia non da noi».
Dopo essere stati contattati per una risposta, la dirigenza di Asst Franciacorta ha voluto fare alcune precisazioni.
«Abbiamo fatto un colloquio per lo stato di salute della signora quando i parenti ci hanno contattato e inizialmente avevamo deciso di risentirci qualora le sue condizioni non fossero migliorate - hanno spiegato il responsabile Giuseppe Solazzi, di Asst Franciacorta, Ana Borsari delle Cure Palliative e Serena Andreoletti dell’Hospice di Orzinuovi - La dottoressa ha ricontatto la figlia a novembre e le condizioni della donna erano peggiorate con delle crisi respiratorie. Sono state chieste le cure palliative con assistenza infermieristica di 24 ore. Non abbiamo potuto garantirgli tutto ma abbiamo proposto qualche ora, tanto è vero che il 10 novembre la donna in presenza di un dottore e di un’infermiera ha avuto una crisi respiratoria. Abbiamo anche offerto un posto nell’hospice».
Tuttavia al momento c’è un’incapacità di assicurare questo servizio e i motivi sono molto seri.
«Le cure palliative nel territorio della Franciacorta vengono assicurate fino a un mese e poi ci sono Asst e altri enti: un servizio anche di 24 ore su 24 per altri pazienti - hanno spiegato - Ha funzionato fino a un mese fa: poi abbiamo avuto dei problemi perché tra ricambi e dimissioni non abbiamo, noi come ovunque, medici dotati e formati per le cure palliative. Un enorme problema che coinvolge non solo la provincia di Brescia ma anche tutta la Lombardia. Una carenza di medici che, a causa di una normativa, non possono essere abilitati subito. In questo momento siamo tutti in crisi, non riusciamo a trovare i “palliatori” e ci sono stati anche concorsi per loro ma hanno aderito o pochi o nessuno. E’ giusto sensibilizzare la Regione e il Parlamento affinché si possa porre rimedio».
Loro infatti avrebbero studiato anche alcune azioni e delle soluzioni. Ci sono poche scuole per la specialità, infatti, e i prossimi laureati arriveranno fra cinque anni. Un lasso di tempo enorme.
«Si potrebbero abbreviare i tempi per la specializzazione - hanno proseguito - Adesso siamo tutti in una situazione un po’ complicata. In tutta Brescia ci sono altri pazienti in queste condizioni. In alcuni casi i pazienti vengono gestiti proprio medico di base, altri invece vanno direttamente negli Hospice. Altri possono essere seguiti a casa. Certo mancando il numero di palliatori non è possibile effettuare la gestione di tutti i pazienti, almeno per la nostra rete di Asst Franciacorta che copriva tutto il territorio. Fino 31/12 2020 il medico che non aveva specialità poteva svolgere delle attività da palliativista ma dopo tre anni di attività deve ottenere la certificazione e mantenere la qualifica. Chi non ha la specializzazione in tre anni non può farlo. Insomma, qualcosa deve cambiare».
Mancano anche anestesisti, infermieri, geriatri. Insomma è necessario riprendere anche un certo tipo di servizi.
«Bisogna trovare delle soluzioni a livello regionale, di fronte a certe normative non possiamo fare niente», hanno concluso.