Covid-19

Covid-19: nel cuore della leonessa una struttura per la rinascita

Dentro al centro di riabilitazione Paolo VI di Brescia. Assistenza ai degenti con le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana

Covid-19: nel cuore della leonessa una struttura per la rinascita
Pubblicato:

Dentro al centro di riabilitazione per pazienti Coronavirus nella fase post-ospedaliera

Covid-19: nel cuore della leonessa una struttura per la rinascita

Nel cuore della leonessa d'Italia ferita ma ancora fiera si trova uno dei primi centri di riabilitazione a essere aperto: il Paolo VI a Brescia. Dal 10 marzo si lavora senza sosta per accogliere i pazienti dimessi dai nosocomi cittadini e del territorio, grazie al progetto capofilato dall’Asst Spedali Civili, seguito dal direttore socio sanitario Annamaria Indelicato, in accordo con la curia, con la fondazione Poliambulanza e con l’ispettorato delle infermiere volontarie della Croce Rossa di Brescia, diretto dall’ispettrice Rosaria Avisani. Non appena giunta l’approvazione, le volontarie hanno trasformato, in poche ore, una zona della struttura ricettiva-congressuale in un reparto adatto all’accoglienza post-ospedaliera. Chi a casa propria non ha le condizioni idonee per il rientro viene portato al Paolo VI.

La testimonianza

Testimoniare questo mette a dura prova. "Sono arrivati da ogni parte della provincia, sfiniti da questa pandemia – ha raccontato l’ispettrice Avisani – Assistiti a turno dalle nostre infermiere volontarie qui rimarranno almeno 17 giorni".

Stanze confortevoli per farli stare tranquilli, contatti interni ed esterni solo tramite telefono.
Al mattino l’infermiera di turno si occupa della chiamata del buongiorno per ricordare di assumere la terapia prescritta e altre telefonate avvengono durante la giornata, l'ultima quella della buona notte. A queste si aggiungono anche quella di tanto in tanto di don Angelo Gelmini e del medico preposto al supporto psicologico.

"Devono non solo riabilitarsi fisicamente ma anche riabituarsi ad accudirsi per essere pronti al rientro a casa dopo due tamponi negativi - ha raccontato la Avisani - per garantire loro un'assistenza a trecentosessanta gradi abbiamo chiesto aiuto per avere vestiti, indumenti intimi, alimenti ipocalorici, e altro. Nell'arco di poche ore la solidarietà bresciana ha risposto con grande cuore, perché essa non ha pari. Grazie a tutti i benefattori".

Le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana durante le attività per i pazienti Covid-19 dimessi dagli ospedali e accolti al centro Paolo VI
Le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana durante le attività per i pazienti Covid-19 dimessi dagli ospedali e accolti al centro Paolo VI

Vicario episcopale per il clero

Una testimonianza di grande significato. "E’ una storia che si racconta volentieri per il lieto fine. Vediamo persone provate che faticano a salire le scale e vediamo nascere giorno dopo giorno sui loro volti un timido sorriso – ha spiegato don Angelo Gelmini, vicario episcopale per il clero – Dentro questa esperienza in cui facciamo i conti con il limite, con la fragilità, con la mancanza, troviamo l’apertura verso la speranza della fede. Ho visto nel contempo tanta solidarietà dalle istituzioni al volontariato, dalla realtà ecclesiale alle infermiere della Croce Rossa che sono state anima e sostegno di tutto questo".

La psicologa

Oltre all’assistenza nella fase riabilitativa c’è anche un supporto per l’aspetto psicologico per consulenza telefonica o videochiamata. "L’ascolto psicologico è un valore aggiunto per supportarli in questa situazione complessa, che va da un ricovero in ospedale al passaggio in questa struttura intermedia – ha spiegato la dottoressa Mariangela Abrami responsabile psicologia clinica dell’Asst Spedali Civili Brescia – Riscontriamo una negazione del dolore, come se nulla fosse accaduto perché l’esperienza è stata traumatizzante. Gli assistiti vivono la voglia di tornare dai propri cari sopraffatta dal terrore di poterli contagiare, un aspetto che vivono come una colpa per questo l’accompagnamento psicologico prosegue anche dopo la dimissione con un numero dedicato ai pazienti Covid e ai loro famigliari messo a disposizione dell’Asst Civili".

Numeri utili

Numeri utili per il supporto psicologico ai pazienti Covid-19 e ai loro famigliari. Attivi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, gestiti dall'Asst Spedali Civili di Brescia, sono a disposizione per il presidio spedali civili al 333-6170344, per il presidio Montichiari al 388-6414691 e per il presidio Gardone Valtrompia al 327-1198675.

 

Leggi l'articolo completo sulla versione online del settimanale oppure nella versione cartacea in edicola da oggi. Per scoprire come CLICCA QUI
RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOTIZIE

Iscriviti al nostro gruppo Facebook: Brescia e Provincia eventi & news
E segui la nostra pagina Facebook ufficiale PrimaBrescia  (clicca “Mi piace” o “Segui” e imposta le notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia)

TORNA ALLA HOME PAGE

Seguici sui nostri canali