vittoria per i consumatori

Corte d'appello di Brescia: Poste Italiane deve rimborsare un consumatore in caso di discrepanza tra buono postale e decreto ministeriale

La vicenda riguarda la questione degli interessi dal 20esimo al 30esimo anno.

Corte d'appello di Brescia: Poste Italiane deve rimborsare un consumatore in caso di discrepanza tra buono postale e decreto ministeriale
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Poste Italiane condannata a rimborsare integralmente un consumatore nel caso di discrepanza tra buono postale e decreto ministeriale.

Il Tribunale di Brescia si è così espresso

Il Codacons annuncia la vittoria per i consumatori in una vertenza contro Poste Italiane S.p.a. riguardante la mancata corretta corresponsione degli interessi che vanno dal 20esimo al 30esimo anno, come riportati su un buono postale fruttifero (B.P.F.) in possesso del consumatore. La Corte d'Appello di Brescia (Sentenza n. 1262/2021) confermando la sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Brescia, ha concluso sostenendo che il comportamento di Poste Italiane S.p.a., che chiedeva l'applicazione del D.M. 13/06/1986 rispetto alle condizioni riportate sul testo del buono postale fruttifero, non fosse da ritenere corretto, in quanto ciò svaluterebbe in toto il rapporto contrattuale che si instaura tra risparmiatore ed ente.
Pertanto, il vincolo contrattuale che si determina tra risparmiatore e Poste Italiane con la sottoscrizione del buono sia soggetto all’applicazione della disciplina codicistica in tema di obbligazioni.

Le parole del Codacons

 "Un'altra vittoria di fondamentale importanza per tutti i consumatori, i quali hanno fatto affidamento per anni sulle condizioni riportate sui buoni postale in loro possesso, salvo poi scoprire a distanza di anni, che tali condizioni non dovessero più valere, ma trovare applicazione invece quelle decisamente più sfavorevoli riportate nel testo del D.M. 13/06/1986 con enorme perdita economica - afferma il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli - ora è il momento in cui tutti i consumatori si facciano avanti e chiedano quello che gli spetta di diritto!".
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