Coronavirus: si lavora sodo per salvare vite all'ospedale di Chiari
Il morale del personale dell'Asst Franciacorta è alto, così come è massimo l'impegno. "Continuiamo così, ce la faremo": questo il messaggio.

Coronavirus: si lavora sodo per salvare vite all'ospedale di Chiari. Il morale del personale dell'Asst Franciacorta è alto, così come è massimo l'impegno. "Continuiamo così, ce la faremo": questo il messaggio.
Coronavirus: si lavora sodo all'ospedale di Chiari
Chiari (bl5) Lavorano sodo, sono in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. All’Asst Franciacorta non c’è tempo per alcuna sosta. L’obietti è salvare più vite possibile. Ma come stanno gli eroi che ogni giorno combattono la guerra?
Alto il morale nonostante i contagi
Dall'ex ospedale Mellino Mellini di Chiari arrivano notizie positive e il morale del personale sanitario è alto. Non si molla, questa battaglia contro il Covid-19 continua: medici e infermieri sono determinati a vincere. «Il morale è veramente alto nonostante la fatica – a parlare è Barbara Zani, capo infermiera di Medicina 2 dell'ospedale di Chiari – Siamo tutti molto carichi e determinati, non abbiamo intenzione di mollare, non ora. Dalla mattina alla sera ci siamo ritrovati tutti in questa situazione. Il supporto che riceviamo quotidianamente da tutti e i risultati che stiamo avendo ci spingono a continuare in questa direzione. La fatica passa in secondo piano. Attualmente, in questo stato d'emergenza, dirigo 25 persone nel reparto di Medicina 2, ex Urologia».
Non è poi mancato un accenno ai contagi: come in tutti gli ospedali, anche a Chiari coloro che sono in prima linea si sono più volte rivelati positivi al tampone.
«Come era prevedibile ci sono stati dei contagi anche tra noi del personale sanitario, non un numero alto, ma ora abbiamo tutta la strumentazione personale adatta a proteggerci - ha continuato - Il nostro lavoro non si ferma. Siamo un team affiatato che collabora e segue i pazienti nel miglior modo possibile. Quando è possibile, li aiutiamo anche a contattare i parenti con i tablet oppure con una semplice telefonata a casa per rassicurare la famiglia. La situazione è grave, ma insieme ce la faremo, ce la stiamo facendo. Noi in corsia e voi rimanendo a casa, indossando tutti guanti e mascherina».
L'intervento del direttore sanitario
Anche dal direttore sanitario Jean Pierre Ramponi, arrivano parole decise e di speranza, determinato nella lotta contro il Covid-19.
«La prima cosa da fare per combattere un'epidemia è l'isolamento, non ci sono dubbi - ha spiegato Ramponi - E’ necessario che le persone capiscano che le misure di sicurezza richieste e adottate sono da seguire alla lettera. Lavarsi le mani e indossare la mascherina sono azioni necessarie, anche in casa per chi ha contatti con positivi al Covid-19 o per chi lavora a contatto con il pubblico. Noi facciamo quello che è in nostro potere in corsia, ma le persone devono rispettare le regole. I soggetti con patologia cardiovascolari o respiratorie sono i più a rischio, è vero, ma questo virus, come abbiamo visto, colpisce anche chi non ha patologie pregresse».
Chiarezza su alcuni punti
E per quanto riguarda le strutture? I farmaci? Il direttore sanitario ha fatto chiarezza.
«Nelle strutture dell'Asst Franciacorta, tra Chiari, Iseo e Orzinuovi ce la stiamo mettendo tutta, siamo arrivati ad avere 18 posti letto in totale di terapia intensiva, con 240 ricoverati e 184 pazienti domiciliati al momento - ha aggiunto Ramponi - Ad oggi come Asst Franciacorta stiamo facendo tutto cioè che è stato definito dal protocollo dell'agenzia italiana del farmaco, seppur in via sperimentale. Farmaci o notizie non riportate da Aifa non possono essere ovviamente prese in considerazione e venire usati. Un discorso diverso è quello per le maschere da sub e le valvole stampate in 3D. Stanno dando buoni risultati, in una situazione come questa sopperiscono a mancanze in modo decoroso. Noi abbiamo speranza e forza, tanta. Dovete tutti aiutarci, adottare tutte le precauzioni e stare a casa. Ce la faremo».
La solidarietà
Il direttore affari generali e legali, Matteo Rinaldi, ha parlato di una gara di solidarietà commovente.
«Abbiamo ricevuto tantissime donazioni, sono ancora utili e fondamentali per continuare a rifornire gli ospedali, ma la generosità ricevuta in questo periodo è stata commuovente - ha evidenziato Rinaldi - Ci sono state donazioni anche dalla bergamasca, zona flagellata come la nostra. La generosità vista in questo periodo è stata immensa. Finito tutto avremo modo di ringraziare tutti, uno ad uno. Continuiamo così, ce la faremo, voi a casa e noi in corsia».
Il morale è alto e le energie non mancano al personale sanitario. Sono determinati a vincere.
Finito tutto potremo abbracciarci e ricordare tutto questo come un brutto ricordo, un incubo, ma adesso è il momento di resistere e continuare a rispettare le regole. Insieme, grazie ai medici e a tutti coloro che sono in prima linea, ne usciremo.
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