nuove restrizioni

Coronavirus, ordinanza prorogata: la proposta di Regione Lombardia

La scelta è quella di continuare l'opera di contenimento e prevenire la diffusione del virus: le proposte verranno ufficializzate domani.

Coronavirus, ordinanza prorogata: la proposta di Regione Lombardia
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Coronavirus, l'ordinanza in Lombardia verrà prorogata di una settimana. E' la proposta presentata dall'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera durante la conferenza stampa di questo pomeriggio e che verrà presentata al Governo con l'obiettivo di continuare l'opera di contenimento e prevenire la diffusione del Covid-19.

Coronavirus, ordinanza in Lombardia prorogata

Un ulteriore sacrificio, supportato dal parere e dalla ricerca degli esperti, per cercare di contenere i contagi da Coronavirus. E' quanto chiesto ai cittadini dai vertici di Regione Lombardia, che inoltrerà al Governo la proposta di prolungamento dell'ordinanza in vigore da quasi una settimana e in scadenza domenica 1 marzo. "Sono passati sei giorni dalla messa in vigore delle limitazioni e quindi ora possiamo tirare le somme in base agli importanti dati che abbiamo raccolto - ha spiegato l'assessore Gallera - Siamo ben consapevoli delle difficoltà che l'ordinanza ha creato, ma per rallentare e bloccare la diffusione del virus, alla luce del fatto che l'incubazione del virus è di 14 giorni, abbiamo deciso di reiterare la nostra richiesta di protrarre l'ordinanza di altri sette giorni, che puoi abbiamo cercato di aggiustare e mitigare, avviando anche una campagna di sensibilizzazione per i cittadini".

Le mitigazioni

La proposta, che verrà presenta nel dettaglio domani (sabato 29 febbraio) è quella di continuare le limitazioni imposte a bar, centri commerciali, oratori, chiese, servizi pubblici e i luoghi di maggior assembramento di persone.  Una scelta che parla, prima di tutto, di tutelare la salute pubblica.

"A fronte dell'esperienza maturata nei giorni scorsi, e tenendo fermo il principio che questa ordinanza serve a contenere laddove possibile la diffusione del virus, abbiamo creato un protocollo di comportamento", hanno spiegato da Regione presentando le mitigazioni, o meglio i correttivi che riguarderanno in primis le scuole. "Le scuole non saranno chiuse, ma abbiamo disposto la sospensione delle lezioni - hanno spiegato - Ciò vuol dire che gli istituti saranno aperti per il personale e i docenti che, laddove la scuola disponga di strumenti di smart learnig, potranno insegnare o dare compiti a distanza".

I numeri del contagio

Continua intanto il lavoro per gestire la diffusione del contagio. Ad oggi in Lombardia sono stati eseguiti 4435 tamponi, di cui il 75 per cento è risultato negativo, l'11 positivo e il resto si sta processando. Per quanto riguarda il numero dei contagi sono 531 i pazienti che hanno contratto il Coronavirus in Italia, 235 in Lombardia: nelle ultime ore i ricoveri in terapia intensiva sono saliti a 85.

Rimangono  45 le persone giudicate guarite da Coronavirus: 40 nella sola Lombardia a cui si aggiungono i 3 guariti nel Lazio (la coppia di turisti cinesi e il ricercatore italiano che si trovavano allo Spallanzani) e 2 in Sicilia (turisti del gruppo bergamasco). Stazionari a 17, invece, i decessi: tra questi anche l’uomo di 88 anni di Gavarno di Nembro (Bg) e altri due pazienti di 88 e 82 anni residenti in Lombardia.

Ecco i dati per provincia:

- Bergamo: 103 pari al 19%

- Brescia: 13, 2%

- Cremona: 123, 23%

- Lodi: 182, 34%

- Monza e Brianza: 6, 1%

- Milano: 29, 5%

- Pavia: 49, 9%

- Sondrio: 3, 1%

- Varese: 3, 1%

in fase di verifica: 20, 4%

La rete ospedaliera

Continua inoltre il lavoro degli esperti per cercare di studiare il virus e garantire un'efficiente risposta a livello sanitario. Nelle zone ad alta incidenza gli ospedali (Codogno, Lodi, Cremona, Alzano) si sono dovute affrontare situazioni emergenziali sia per l’elevato numero di casi, sia perche’ l’11 per cento delle positivita’ riguarda operatori sanitari, ma fino ad oggi il resto della rete ospedaliera e’ ancora in grado di dare risposta”.  Buone notizie infine dai dati: icontagi registrati il Covid-19 per il 90 per cento dei pazienti e’ risultato facilmente risolvibile, mentre solo il restante 10 per cento dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva.

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