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Coronavirus, indagine di sieroprevalenza: ecco in quali Comuni bresciani viene effettuata

I soggetti che dovessero risultare positivi nell’ambito della indagine sierologica, saranno sottoposti a tampone naso-faringeo a cura del locale Dipartimento di Prevenzione per confermare il possibile stato di contagiosità.

Coronavirus, indagine di sieroprevalenza: ecco in quali Comuni bresciani viene effettuata
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E’ iniziata lunedì in Lombardia l’indagine trasversale di siero-prevalenza sul SARS-CoV-2 condotta in Italia dal ministero della Salute e dall’Istat su un campione di 194.650 persone. A seguito dell’accordo con il ministero della Salute, Croce Rossa Italiana darà il proprio supporto all’indagine, i cui dati saranno consegnati in forma anonima, in ogni Regione.
In Lombardia, il contatto con le 33mila persone facenti parte del campione viene gestito da volontari e operatori dei Comitati locali, selezionati dal Comitato Regionale di Croce Rossa e adeguatamente formati: un’attività di call center e monitoraggio che gli operatori condurranno dalle sedi dei Comitati o dalle proprie abitazioni, connettendosi alla piattaforma informatica sviluppata dal Ministero della Salute.

Coronavirus, indagine di sieroprevalenza: ecco in quali Comuni bresciani viene effettuata

Ecco Comuni bresciani scelti per l’indagine epidemiologica: Adro, Artogne, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Borgosatollo, Botticino, Bovezzo, Brescia, Calvagese della Riviera, Calvisano, Capriano del Colle, Carpenedolo, Cazzago San Martino, Chiari, Concesio, Darfo Boario Terme, Desenzano del Garda, Gardone Val Trompia, Gavardo, Ghedi, Gianico, Gussago, Iseo, Lonato del Garda, Lumezzane, Manerba del Garda, Marone, Mazzano, Milzano, Montichiari, Montirone, Offlaga, Ono San Pietro, Palazzolo sull'Oglio, Polpenazze del Garda, Pontoglio, Rezzato, Roccafranca, Rodengo Saiano, Roè Volciano, Rovato, Rudiano, Salò, San Zeno Naviglio, Toscolano-Maderno, Travagliato, Vezza d'Oglio e Vobarno.

Lo scopo

Obiettivo principale dello studio, auspicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è valutare la risposta anticorpale raggiunta nel corso del tempo nei confronti di SARS-CoV-2 e le differenze tra le diverse fasce d’età, sesso, regione di appartenenza ed attività economica e altri fattori di rischio.

Mirto Crosta, Delegato tecnico Area Salute di Croce Rossa Italiana

“Nonostante l’impegno profuso in questi tre mesi – afferma Mirto Crosta, Delegato tecnico Area Salute di Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Lombardia – abbiamo deciso di avere un ruolo attivo in questo studio perché prevenzione e ricerca sono fondamentali per aumentare la resilienza delle comunità nelle situazioni di crisi ed emergenza, in linea con gli obiettivi della Strategia 2030 di Croce Rossa Italiana”.

I soggetti che dovessero risultare positivi nell’ambito della indagine sierologica, saranno sottoposti a tampone naso-faringeo a cura del locale Dipartimento di Prevenzione per confermare il possibile stato di contagiosità.

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