Appello

Coronavirus e imprese funebri, i rischi e le paure di chi lavora in prima linea

"In questi giorni reperire il materiale che ci permetta di lavorare in sicurezza è sempre più difficile. I dispositivi utilizzati sono monouso e in numero sempre più ridotto, ma i decessi sono superiori alla norma"

Coronavirus e imprese funebri, i rischi e le paure di chi lavora in prima linea
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Tra gli eroi in prima fila in questa emergenza, e che in pochi considerano, ci sono anche le imprese funebri. «Abbiamo sempre utilizzato materiali sanitari adeguati e in conformità alle normative di sicurezza, ad oggi, a seguito al covid-19, per il trattamento del defunto utilizziamo mascherine protettive, visiera, camici e ovviamente i guanti per tutelare la nostra sicurezza e la sicurezza di chi entra in contatto con noi - spiegano i titolari dell’agenzia Pastori e Botti di Calcinato - Ma in questi giorni reperire il materiale che ci permetta di lavorare in sicurezza è sempre più difficile. I dispositivi utilizzati sono monouso e in numero sempre più ridotto, ma i decessi sono superiori alla norma».

Coronavirus e imprese funebri

Un rito funebre a cui nessuno era preparato

«Non è più possibile garantire il classico rito, ma solo una benedizione al cimitero riservata allo stretto nucleo famigliare. Nella nostra casa funeraria l'ingresso viene gestito da noi, vengono fatte entrare due persone per pochi minuti e il tutto sotto la nostra sorveglianza, il che ci espone ogni giorno a potenziali rischi. Ecco perchè per noi, come per il personale sanitario, i presidi di sicurezza diventano fondamentali. Sulle cremazioni non vi è alcuna restrizione per ora, ma solamente un invito ad incentivare tumulazioni ed inumazioni in quanto i forni risultano in sovraccarico. Il rito che veniva svolto in pochi giorni, slitta ora a 15 – 20».

Decessi che non rallentano, ma che anzi stanno aumentando, soprattutto coinvolgendo le fasce più deboli, i nostri anziani

 

«A Calcinato i decessi stanno aumentando notevolmente, purtroppo non sempre si ha la conferma che la causa sia Covid. Nel nostro possibile, cerchiamo di essere vicini alla famiglia, perché oggi seppellire un famigliare è diventato ancora più doloroso, per l'impossibilità di accompagnare il defunto nell'ultimo saluto. Per la famiglia non ci sono abbracci, solo lacrime e la vicinanza spirituale di chi prova con un fiore, un biglietto, una telefonata ad alleviare uno dei dolori più grandi, quello della perdita. Sono da elogiare i famigliari che nonostante il dolore del lutto, stanno cercando di comprendere le difficoltà di questo momento». Ma da elogiare ci sono anche loro delle agenzie funebri, quotidianamente a contatto con la fase più dolorosa di questa emergenza (...) L’ARTICOLO COMPLETO IN EDICOLA CON MONTICHIARIWEEK. Puoi anche leggerlo sulla versione online del settimanale. Per scoprire come CLICCA QUI

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